tag:blogger.com,1999:blog-56349999367243426312024-03-13T16:48:23.542+00:00Il Blog di Missfree1981Ovvero come sopravvivere in Italia dopo aver vissuto un anno e mezzo all'estero.Missfree1981http://www.blogger.com/profile/06892136609134449785noreply@blogger.comBlogger142125tag:blogger.com,1999:blog-5634999936724342631.post-54347945837660598802013-09-01T21:45:00.001+01:002013-09-01T21:45:26.234+01:00Dopo un anno.... io, Buddha, una padella, il balcone di casa.3 anni fa ero seduta su un balcone di una casa non mia, tornavo dall'estero e parlavo con mia zia incazzata per le vicissitudini della sua vita, io che ero a mia volta incazzata per le mie vicissitudini della mia vita, ho pensato subito: ecco, azzarola bentornata!<br />
<br />
ricorderò sempre il dialogo che si conclude con una sua frase "ma non puoi vivere qui applicando lo spirito australiano?", non dimenticherò neppure la mia reazione "liwncw@@@@à#####" erano le parolacce in veneto che avevo quasi dimenticato all'estero.<br />
<br />
ecco dopo 3 anni posso dire di aver capito cosa voleva dire. Quello spirito libero da preconcetti, le frasi celebri "relax", "take it easy", "take your time", "vadoingiroinpigiamaecheca__omenefrega"lo si può applicare ovunque, ma ci vuole un serio lavoro prima, fatto di domande, incazzature, punti esclamativi, parolacce in veneto, lancio di oggetti.<br />
<br />
si attraversa la fase delirio per poi arrivare a capire. Il fatto non è in quale parte del mondo vivo, ma come ci vivo, come rinasco quando muoio un pò. tutto parte da dentro me, da come mi sento e come reagisco a tutto quello che mi capita. <br />
<br />
restando in silenzio ed osservando, ho imparato:<br />
ad accettare le situazioni<br />
non volerle cambiare quando sono immutabili<br />
non incazzarmi quando questa immutabilità è voluta e comoda <br />
che le emozioni sono illusioni<br />
a vivere con serenità nonostante le bollette dell'ENEL<br />
a vivere qui e ora <br />
cercando tutti i giorni di alienarmi da:<br />
dall'italiano medio che fa scenate esagerate 360 giorni l'anno al lavoro <br />
dall'italiano medio che fa scenate esagerate 5 giorni l'anno in vacanza<br />
<br />
dai contadinazzi<br />
dal giudizio facile<br />
dai limitati mentali<br />
dai pessimisti disfattisti<br />
dall'invidia gratuita<br />
<br />
e come nei cartelloni di laurea, ecco i ringraziamenti, ringrazio in ordine sparso:<br />
mia zia viaggiatrice<br />
Buddha<br />
Osho<br />
la mia bambina interiore <br />
Richard Branson<br />
Michael Jackson<br />
<span class="st">Elizabeth Gilbert</span><br />
<span class="st">le passioni che gridano continuamente e vogliono essere ascoltate </span><br />
<span class="st">il ricettario di cucina</span><br />
<span class="st"></span>le facce da culo che mi danno continuamente stimoli per muovere il sederino dal divano<br />
gli amici/amiche intime con cui condividiamo cene e birre e domande e risposte<br />
gli sconosciuti che diventano fratelli<br />
lo zainetto a volte alle mie spalle ma sempre dentro di me <br />
le persone speciali che ti fanno ridare fiducia negli altri, nel mondo<br />
le aspettative che non ho più<br />
le illusioni create dalla mente che non ho più<br />
il presente<br />
la compassione<br />
la consapevolezza<br />
<br />
La
più grande conquista è stata questa, avere capito dopo 3 anni (quasi
come il tempo che ci mette un uomo a capire le cose..) quella frase e capire tutte queste cose e ringraziare di averle capite, nel balcone
di una casa in un paesino di 1000 abitanti, in Italia soprattutto!<br />
<br />Avventura è un modo di vivere, di affrontare le cose, non solo un modo di viaggiare. Che figata. C'è speranza, la voglio avere, che sia qui o in qualsiasi posto nel mondo.<br />
<br />
I'm back. F.king back.<br />
<h4>
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-weight: normal;"><i>Se sei depresso, stai vivendo nel passato. Se sei ansioso, stai vivendo nel futuro. Se sei in pace, stai vivendo nel presente. Lao Tzu</i></span></span></h4>
<h4>
<span style="color: #0b5394;"><span style="font-weight: normal;"><i>Ogni tanto tenta di vivere e basta... Vivi semplicemente.
Non lottare e non forzare la vita. Osserva in silenzio ciò che accade.
Lascia accadere ciò che accade. Permetti a ciò che è, di esistere.
Lascia cadere ogni tensione e lascia che la vita fluisca, che accada. Osho</i></span></span></h4>
Missfree1981http://www.blogger.com/profile/06892136609134449785noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-5634999936724342631.post-10635154663949092192012-09-09T09:50:00.001+01:002012-09-09T09:53:14.921+01:00Lunga pausa<span style="font-family: Arial; vertical-align: baseline;">Il blog prende una lunga pausa. </span><br />
<span style="font-family: Arial; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-family: Arial; vertical-align: baseline;">La
verità è che non ho più voglia di parlarne, di rifletterci. Sono, e
sono stata, diffidente verso le troppe parole ed i pochi fatti. Penso
che questi due dovrebbero almeno viaggiare alla pari, se non più fatti,
in questo momento.</span><br />
<span style="font-family: Arial; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-family: Arial; vertical-align: baseline;">A questo spazio anonimo nell’etere voglio bene, mi ha
permesso di analizzarmi, di buttare fuori tanto, spesso col rischio,
voluto, di raccontare un pò di fatti miei. Ma se penso a quello che ho
ricevuto grazie a ciò è immenso. Conoscenze virtuali e reali, amicizie
diventate profonde e vere, una storia grandissima e bellissima che avrà
sempre il primo posto in classifica degli “spettacoli più grandi dopo il
big bang”. E poi persone, storie, domande, contatti. E’ meraviglioso.
E’ più di quello che potevo pensare ed immaginare. E’ stato come
l’Australia, un dono spaziale che mi porto dentro ogni giorno e anche
notte, quando sogno tutte le fermate della linea rossa del treno di
Sydney, ma questa è una questione con cui devo fare dei conti
personalmente. </span><br />
<span style="font-family: Arial; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-family: Arial; vertical-align: baseline;">Io e il mio specchio.</span><br />
<span style="font-family: Arial; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-family: Arial; vertical-align: baseline;">Ecco
questo blog è stato il mio specchio in questi anni, fin dai primi post
(ero esauritissima....), passando per quelli ozzie (ero su marte...),
penultimi (di nuovo esauritissima...ma so che è colpa di Saturno nella
bilancia :) ) ed adesso (in evoluzione).</span><br />
<span style="font-family: Arial; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-family: Arial; vertical-align: baseline;">Ora
una grandissima voglia di fare mi è tornata, di cambiare quello che non
va, di trovare sempre e comunque la mia strada, la vocina che mi dice
tante cose vere, da sempre, ma che si capisco solo nel giusto tempo e
col giusto modo.</span><br />
<span style="font-family: Arial; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-family: Arial; vertical-align: baseline;">E’ una fase nuova in tutti i campi. O quasi.</span><span style="font-family: Arial; vertical-align: baseline;">Quindi
per un pò (settimane, mesi??) non scrivo, in questo momento ho bisogno
dello specchio quello vero, ho bisogno di fatti, di fare, di essere
concentrata su una strada nuova per capire se è finalmente quella
giusta.</span><br />
<span style="font-family: Arial; vertical-align: baseline;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial; vertical-align: baseline;">Amico
che a 5 anni sapevi che volevi fare il medico ed ora a 33 lo sei, io ti
ammiro. Per me non è così e so il perchè, ma decido di accettarlo e
vado avanti, perchè ho fiducia. Quella che avevo, ho perso, ho
ritrovato.</span><br />
<br /><span style="font-family: Arial; vertical-align: baseline;">C’ho messo due anni ad arrivare questo punto, un punto interrotto. Da riprendere e concludere.</span><br />
<span style="font-family: Arial; vertical-align: baseline;"><br /></span>E poi io teorica dell'andare sempre e comunque, ora mi fermo per un pò, cerco un nuovo sviluppo e quindi anche questo blog mi segue e mi seguirà nella nuova fase dello "stop momentaneo".<br /><br />
Segnalo solo <span style="font-family: Arial;">3 libri rivelazione degli ultimi tempi:</span><span style="font-family: Arial; vertical-align: baseline;">- Caitlin Moran “Ci vogliono le palle per essere donna”</span><span style="font-family: Arial; vertical-align: baseline;">- </span><a href="http://www.ilgiardinodeilibri.it/autori/_seth-godin.php"><span style="color: black; font-family: Arial; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Seth Godin</span></a><span style="font-family: Arial; vertical-align: baseline;"> “ </span>La Chiave di Svolta”<br /><span style="font-family: Arial; vertical-align: baseline;">- </span><a href="http://www.ilgiardinodeilibri.it/autori/_krishnananda.php"><span style="color: black; font-family: Arial; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Krishnananda</span></a><span style="font-family: Arial; vertical-align: baseline;"> “A Tu per Tu con la Paura”</span><br />
<span style="font-family: Arial; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-family: Arial; vertical-align: baseline;"></span><br />
<span style="font-family: Arial; font-size: 15px; vertical-align: baseline;"></span>Missfree1981http://www.blogger.com/profile/06892136609134449785noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-5634999936724342631.post-73261158866917222602012-07-13T11:23:00.000+01:002012-07-13T11:23:42.047+01:00Giugno, mese di rivelazioni....in ItaliaGiugno mese di chiarimenti personali.<br />
Rapporti di varia natura, capire in che categoria collocare le persone, io che odio categorizzare, ma mi serve per definire il mio rapporto con loro, quanto aspettarsi e da chi.<br />
<br />
Giugno mese di chiarimenti lavorativi.<br />
A volte è difficile anche solo respirare tra tutte le dinamiche, come i dinosauri che divorano i newbies, anche se magari sono piccoli pipistrelli che poi diventeranno batman. Altre dinamiche come uomo-donna (a cui ho dedicato un blog a parte), schiavo-padrone, vecchio-giovane. Quando smantelleremo questi comportamenti pre-confezionati, forse staremo meglio tutti, quando ci dedicheremo seriamente a risolvere i problemi sul serio, in quel momento si andrà davvero avanti.<br />
Quando ammettere un fallimento avrà un peso minore della consapevolezza di dover cambiare testa, pancia, cuore, decisioni, situazioni. <br />
<br />
Giugno mese di frasi illuminanti.<br />
"everyone you meet is afraid of something, loves something, and has lost something".<br />
La paura presente e a volte onnipotente nei nostri giorni, è quella cosa che ci distrurba, ci blocca, ci fa reagire in modo diverso. Perfino Seth Godin la cita come elemento disturbatore sia nel lavoro che nelle relazioni umane, quando il flusso non è lineare, c'è qualche intoppo e li si deve cercare la paura. <br />
"lose the battle, win the war". Cadere a terra fa parte dell'imparare ad andare in bicicletta. Se mia madre mi avesse detto "se cadi, poi impari", non sarebbe stato un grande incoraggiamento, ma il mio ginocchio sbucciato avrebbe avuto un significato. Ne sarei stata quasi felice.<br />
"Sii sempre te stesso, a meno che non possa essere Batman. In tal caso sii Batman." Bellissima. Premesso che io amo Batman, è il mio supereroe preferito. La frase è forte così, senza spiegazioni aggiuntive.<br />
<br />
<br />
Giugno mese di "cambio vita un pò".<br />
Perchè ne ho bisogno, sempre. E il 7 luglio sono due anni esatti che non cambio un pò vita, a parte la scelta di vivere a Villa Missfree1981 da Gennaio 2012. Due anni esatti dalla Nuova Zelanda.<br />
Ora nuove sfide, nuovi interessi approfonditi seriamente. Sarà la mia nuova strada? Chi lo sa. Ma almeno è il mio piano B. Ora davvero mi giro e riesco ad unire tutti i puntini. Non si tratta di bilanci, ma di riconoscere un filo che lega le esperienze fatte e riconoscerne un senso, la colla che è la passione ed il coraggio di non abbandonarsi mai alla noia ed alla paura. Loro non aspettano altro che noi ci lasciamo abbandonare.<br />
<br />
Giugno mese di panchine.<br />
Perchè ne ho una di fronte a casa, in mezzo alla campagna in un paesino, frazione di "culonia", che mi ospita after jogging. La panchina in provincia, che tanto amo quanto odio. Ma anche quelle che trovi in giro, quelle dove senti il bisogno di tirare fuori il quaderno e scrivere, adesso, ora, qui. La panchina prima di gustarsi un meraviglioso concerto degli Afterhours.<br />
<br />
Ecco, concludendo, Giugno: mese di passioni riscoperte. Di chitarre riscoperte. Di "Ah che bellezza, ah che dolore, così che va la vita, così che va l'amore" Jovanotti.<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/7HqSRYs0TZI" width="420"></iframe>Missfree1981http://www.blogger.com/profile/06892136609134449785noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5634999936724342631.post-79081162258777794602012-05-25T21:54:00.002+01:002012-05-25T21:57:47.046+01:00Sana resurrezione umana.....in ItaliaSentivi le voci, il delirio, l’ansia, la testa pesante, il non dormire la notte, i sogni, risvegliarsi sudati e scoprire che tutto quel correre era solo un movimento mentale.
Cadere giù dal treno in corsa e rotolare giù, non riuscire più a fermarsi ed una volta sbattuti contro ad un albero, alzarsi in piedi tutti ammaccati.<br />
<br />
Jovanotti canta “è bello vivere anche se si sta male”, perché almeno si è vivi. Si sente qualcosa. E’ quando non si sente più nulla che ci si deve preoccupare.
Si può essere morti, vivendo ogni giorno. Quando alzarsi dal letto ogni mattina non ha più senso. Ogni minimo movimento viene dilatato nel tempo, ti guardi allo specchio e vedi un’immagine sbiadita di te. Non stai vivendo, stai solo collezionando giorni sul calendario.<br />
<br />
Sono un po’ risorta il 20 maggio 2012, quando l’oroscopo della Bilancia prevedeva grandi cambiamenti, mentre io ho sentito solo il letto shakerare alle 4 di mattina ed ho passato la notte in bianco.
Grandi cambiamenti non ce ne sono stati per ora, ma grandi consapevolezze sì.<br />
<br />
Tutti i sacchetti di merda che gli altri ci tirano contro continuamente non ce li meritiamo. Non ci meritiamo non dormire la notte perché il nostro capo è schizzato, non ci meritiamo il dare tutto di noi stessi, testa, cuore e pancia a chi ci passa sopra come un caterpillar, dicendoti perfino che ti vuole bene. Voler bene è soprattutto rispetto e non farti stare male per nessun motivo al mondo. Chi non fa questo te la sta solo facendo sopra col sorriso, come il cane con la ruota della macchina.<br />
<br />
Parole dure, scomode un po’ ineducate ma scelte e volute, perché se ci penso ho ancora tanta rabbia, ma quando sei dentro il tunnel, la luce non si vede, i suoni sono amplificati e surreali. Tutto ciò serve quando si apriranno gli occhi di nuovo e non sarà bello, ma sarà meraviglioso. Forse avevano solo ragione gli Human League “I’m only human, of flesh and blood I’m made, human born to make mistakes”.<br />
<br />
Non perdonare ma perdonarsi, non accettare ma accettarsi, non alzare ma semplicemente ri-alzarsi.<br />
<br />
Non mi interessa il momento in cui si issa la bandiera sulla vetta della montagna, quell’attimo di felicità è troppo facile e troppo limitativo.
Mi interessa la fatica, le botte, le cicatrici, gli sforzi per progredire, per andare avanti, mi colpisce la forza di chi a pezzi si rialza, di chi ce la fa, contro tutto e tutti, in amore, nel lavoro, everywhere.
Quella forza che abbiamo dentro e che non usiamo mai abbastanza, forse è lo spirito di sopravvivenza che ci tiene attivi anche se non lo vogliamo. La forza per dire stop a quello che non ci va più bene. Non è difficile bisogna solo guardarsi allo specchio e chiedersi se lo si vuole veramente, cambiare, accettare di buttare tutto nel cesso e ricominciare, a volte è un fallimento ma spesso è una liberazione, una vera resurrezione.<br />
<br />
Certo c’è il rischio di non volerlo veramente, ci può stare, ma allora non piangerti addosso perchè va tutto storto, ma soprattutto non piangermi addosso. Io scelgo la mia felicità, se posso, che sia domani o tra un anno, scelgo sempre e solo quella e non c’è nulla da mettere prima di lei, chiamiamolo sano cinismo o sano egoismo.
Sana resurrezione umana.Missfree1981http://www.blogger.com/profile/06892136609134449785noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-5634999936724342631.post-28084220979253893142011-10-04T21:12:00.002+01:002011-10-04T21:22:52.642+01:0030 ANNI...IN ITALIA28 settembre 2011. Paesaggio di pianura veneta. Timbro il cartellino ed ho 30 anni. <br /><br />Ho immaginato spesso il giorno del mio 30esimo compleanno e, a dire il vero, mi saliva un’ansia terribile. I famosi 30 anni. Chi sei? Che hai fatto finora? Progetti? Programmi? Con chi? Perché? Ammazza.<br /><br />Poi mettici la nonna che ti vuole vedere sposata, il datore di lavoro che ti vuole vedere sempre extra, sempre “di più”, il moroso che ti vuole “più presente, ecc..”, lo zio che ti dice “eh ormai (…) hai 30anni”, mentre io vorrei riuscire solamente a vedermi ancora. Perché tra tutte idee di Miss30anni io non mi vedo (vedevo) più. Vedevo solo l’immagine che gli altri avevano di me, quello che si aspettavano da me. Ogni giorno di più, ogni giorno rimodellare questa immagine che non aveva nessuna connessione con il mio Io più interno. Sballottamenti. Di qua e di là.<br /><br />Ma come sempre “la vita è quello che ti succede fin che stai facendo altri piani”, così fin che mi immaginavo a cantare All by myself, sotto il piumone, con un vinello rosso doc, ecco che il bacillo attacca e uccide le mie difese immunitarie e mi costringe 3 giorni a letto con l’influenza. Necessitavo solo di pensare alla sopravvivenza.<br /><br />Ho chiesto troppo a me stessa. Mi tormentavo con le domande, mi spremevo a furia ci jogging e di Ipod, mandavo affa tutti dalle 9 alle 18, pensando sempre alle mie pecore e alle mie passeggiate a Manly Beach. Non ce la facevo più, tutti che mi chiedevano qualcosa, che pretendevano pezzi di me, chi il cuore, chi la testa, chi l’impegno, chi le ore straordinarie, sforzarsi, e ancora di più, di più. <br /><br />E poi…stam! ko tecnico.<br /><br />Dicono che il corpo arrivi prima della mente, infatti tu credi di essere Wonder Woman intanto la flora intestinale zitta zitta, ti saluta e se ne va in vacanza.<br /><br />Era il momento di dire basta, anche alla sofferenza, sentirsi come i birilli dopo uno strike, avere il piano A che non era come immaginavi, il piano B in mille pezzi, di conseguenza i piano C e D da rivalutare e ricostruire. Delirio. Sofferenza. Incredulità. Sentirsi spettatori di una pellicola che passa le immagini di te che vivi l’ultimo anno, voler fermare il nastro ed intervenire come si doveva, come avrei fatto, come avrei potuto se tanti ma e tanti se fossero stati diversi.<br /><br />Avere il mondo a pezzi davanti a te, rialzarsi e provare a ricostruire tutto.<br /><br />A volte si ha bisogno di grandi rivoluzioni, partire, scombinare tutto, sovvertire, provarci. Altre volte è la vita che ti rivoluziona, ti fa partire, ti scombina, ti sovverte e ti chiede comunque di riprovarci. Eh cazzo. Ecco la piccola rivoluzione, quella silenziosa, quella interiore.<br /><br />E scegliere sempre e comunque. Il bene, il male. Il mio, il tuo, il suo. Il nostro. Scegliere a discapito di altri. Scegliere vuol dire soffrire. Crescere vuol dire soffrire. Ti chiedi perché ad un certo punto devi smettere di giocare con i lego. Perché si diventa grandi, dicono. <br /><br />Ma si diventa grandi anche a 30 anni. L’influenza intestinale ti fa rimettere in discussione tutto. Quello che hai nella pancia, nel cuore, nel cervello, i tuoi sogni, i tuoi desideri. Sono ancora quelli? A chi menti? Menti a te stessa o menti solo agli altri?<br /><br />Hai paura di dire, ma soprattutto di dirti, che i tuoi desideri sono cambiati. Non sono più quelli di un anno fa, forse nemmeno quelli di due anni fa.<br /><br />Se sempre tu che cadi, sempre tu che ti rialzi, sempre tu che mandi affa tutto e tutti e dici “esisto solo io, voi tutti venite dopo”. Sei sempre tu che ami mettere due cose nello zaino e partire, che sia un giorno al mare o un anno dall’altro capo del mondo.<br /><br />Però capita che a volte non te lo ricordi più. Chi sei. Perché tutti chiedono e pretendono e ti confondono, mentre tu perdi di vista i tuoi bisogni, che sono fondamentali. Sano egoismo. Sempre e comunque sano egoismo. Per non sentirsi in colpa se io sono cambiata, se lui è cambiato, se noi siamo cambiati. Se le carte sono di nuovo in tavola. Se c’è un gran casino. Perché è sempre un gran casino. È Mr Monopoli che gioca con le carte imprevisti. Valanghe, montagne di carte imprevisti che cadono dal cielo, nemmeno il tempo di difendersi. Perché altrimenti diventa come un’azienda di provincia non succede mai niente.<br /><br />Invece sai che roba una vita che ti fa incazzare e di fa resuscitare mille volte, anche quando credi e senti che non hai più le forze per muoverti.<br /><br />Il più bel regalo per il mio compleanno è stato proprio questo. Riuscire a non mentire a me stessa, anche causando sofferenza, ma io lo devo a me stessa, a tutte le piccole conquiste che ho fatto finora. Per tutte le volte che sono uscita indenne, magari barcollando, ma sempre con le mie sole forze.<br /><br />Anche stavolta sono in piedi. Ed il mondo è ancora pieno di possibilità, di scelte da fare, felici e tristi. Non è ancora finita. Non è mai finita. Non si è mai finiti, basta avere fiducia.Missfree1981http://www.blogger.com/profile/06892136609134449785noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-5634999936724342631.post-22601735606341777982011-03-09T21:30:00.002+00:002011-03-09T21:35:11.038+00:00stiamo tornando scimmie....in Italia<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhr9hoA9Ul1Q_0RZq1ZgzGwQLD8jMFz8sAlNC4MpGFXZHNJOSm_StwwqaIfO5EEqETTo9XLrWPWgwwtSGFVSkuRqGdmIxJOQUN8-qXtXw3I78ZH2a3WTKMt62xqGgcSHpbuO2rQaUcGjmg/s1600/scala-uomini.jpg"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 84px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhr9hoA9Ul1Q_0RZq1ZgzGwQLD8jMFz8sAlNC4MpGFXZHNJOSm_StwwqaIfO5EEqETTo9XLrWPWgwwtSGFVSkuRqGdmIxJOQUN8-qXtXw3I78ZH2a3WTKMt62xqGgcSHpbuO2rQaUcGjmg/s320/scala-uomini.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5582196924968144418" /></a><br /><br /><br />Otto mesi in Italia. <br /><br />Il giusto tempo per prendere porte in faccia, per deprimersi, per voler scappare, per trovare una dimensione in cui stare bene, per rendersi conto sempre più di ciò che si vuole e di quello che conta veramente. Tempo anche per riflettere sulla “dimensione viaggio o altrove”, dove i bisogni sono diversi, i rapporti umani pure. Nel bene e nel male quella è una dimensione a sé, per lo più incomprensibile ai tuoi attuali compagni di banco, tanto che a volte per non sentire le solite storie (tipo perché mollare la strada sicura per l’incognito?ecc…) me ne vo a fare una passeggiata, bevo caffè al bar come non facevo da qualche anno. Mi guardo in giro e vedo traiettorie impazzite, vedo correre per arrivare (ma dove?) e vedo tante, tantissime, un mare…di paranoie mentali.<br /><br />Chi ancora si butta su “è tutta colpa dell’euro” oppure sentire ogni discorso terminare con “colpa della crisi”. Di certo la situazione e l’atmosfera generale non ti portano a pensare alle margherite che sbocciano, ma nemmeno dovremmo alimentare il catastrofismo, dato dai fatti, dai tg e dalla politica.<br /><br />Guardandomi in giro, lavorare nel 2011 in Italia, vuol dire spesso mettersi a 90°, perché “fuori c’è la crisi”, “menomale che hai un lavoro”, ammonizioni usate per calmare gli animi inquieti e ribelli, poi utilizzate a proprio piacimento dai datori di lavoro, i quali sanno benissimo che ti puoi incazzare e mandare a.f. tutti per situazioni assurde ed insopportabili, ma poi il giorno dopo, torni per tutto quello che dicevamo prima.<br /><br />Per non parlare della concezione della donna, che tanto colora gossip e tg, ma che vivo ogni giorno al lavoro, quando in quantità femminile pari al 30%, trovo ancora sconcertante il trattamento riservatoci.<br /><br />Si parte con frasi del tipo “Ma cosa vuoi che ne capisca una donna di questo campo?”, passando alle 4 categorie di donna sul posto di lavoro, che vediamo di seguito, con la quale si conclude che bastava un cromosoma in meno per evitare molti problemi.<br /><br />SE SEI:<br />Brutta + Non brava: non vali niente, non hai nemmeno una carta da giocare.<br />Brutta + Brava: anche se lavori 14 ore al giorno e sei stimata, sei comunque un cesso e questo si colloca al primo posto della classifica.<br />Bella + Non brava: non serve che te la tiri, tanto non vali niente.<br />Bella + Brava: categoria top management, chissà a quanti hai dato il tuo tesoro per essere arrivata dove sei e via di soprannomi ed insulti.<br /><br />In questa era paleolitica 2.0, c’è chi parla di rinnovamento, di rottamazione, di innovazione. Ho qualche dubbio, ma ci voglio credere, perché che io me ne vada o che resti (suspance…), si lotta perchè non è giusto che le facce da culo vincano sempre in questo mondo, Italia o Zimbawe.<br /><br />Allo stesso tempo però l’uomo, inteso come essere umano italiano, ha ancora un sacco di strani schemi in testa, più in là non si va, perché fa comodo, perché fa ridere, perché fa fico, perché io ho potere oppure perchè semplicemente è iniziata la fase di sviluppo al contrario, questo è quello che siamo capaci di dare, limitati e limitanti e pian piano... stiamo tornando scimmie.Missfree1981http://www.blogger.com/profile/06892136609134449785noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-5634999936724342631.post-15882159069185333302010-11-18T20:49:00.004+00:002010-11-20T20:32:56.391+00:00LIFE AS A BIG MONOPOLY<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy_jZ-sE5vgB5swfPL9a6R_T4RmmNbRmhYkYhmbsbGKaQiR6b3HrNEQk72ktuBzhaucioJCd7hgS5ciYykfhi9meILgIFUos-5GASDeYeSL26O6a8ez4I5O3_EtR1GwzbO75QY05uwBa0/s1600/monopoli.jpg"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 198px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy_jZ-sE5vgB5swfPL9a6R_T4RmmNbRmhYkYhmbsbGKaQiR6b3HrNEQk72ktuBzhaucioJCd7hgS5ciYykfhi9meILgIFUos-5GASDeYeSL26O6a8ez4I5O3_EtR1GwzbO75QY05uwBa0/s320/monopoli.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5540995064665768946" /></a><br /><br />Dice Bruce Chatwin che le idee si generano più dal movimento, piuttosto che dallo sguardo ossessivo del foglio bianco. Ci credo ed ecco perchè, a volte, durante il giorno pensi e ti sforzi ma le cellule semplicemente se ne fregano e non mandano nessuna risposta. Mentre altre volte basta una tensione addominale, una posizione strana, sudore ed un materassino, ed ecco che il pilates finalmente oltre che al corpo serve anche alla mente.<br /><br />In quella posizione ho pensato che la vita sembra un grande monopoly, il famosissimo gioco da tavolo. La questione è passare di posto in posto, cercando di concludere qualcosa, guadagnare, comprare, vendere, aspettare il giusto attimo, ma anche fermarsi nel posto sbagliato, avere culo, ri-passare dal via quando meno te lo aspetti, andare anche in prigione (figurata) per un certo pediodo di tempo e fin che salti il turno penserai che questa situazione è solo un momento di transizione, all'apertura delle porte si avranno nuove mete e nuovi progetti.<br /><br />Per non parlare delle carte "imprevisti" e "probabilità", lo zio ricco che muore e ti lascia l'eredità, ma anche la sfiga di capitare sulle caselle fuxia (solo per giocatori anni 80) e pagare anche se non vuoi e/o puoi.<br /><br />E' tutto un lanciare dadi e spostare pedine, mescolare carte e pianificare azioni. Puoi contare il tuo grande fatturato e sentirti padrone della partita, ma anche essere in prigione e chiederti "ma chi sta muovendo le mie pedine?".<br /><br />Non ci resta altro che continuare a giocare, senza mollare mai, perchè Mr Monopoli aveva visto lungo, solo con le carte "imprevisti" e "possibilità". Questo è il gioco della quotidianità, almeno fino al prossimo lancio di dadi.Missfree1981http://www.blogger.com/profile/06892136609134449785noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-5634999936724342631.post-79002298598454303172010-09-14T20:17:00.002+01:002010-09-14T21:06:34.655+01:00LA STRADA E LA SCREMATURADiceva l'estetista, che diceva l'amica, che diceva il chirurgo che perfino lui non sa se quella che ha intrapreso, è la strada giusta per lui. E se lo dice il chirurgo, è come se fosse il prete, quindi ci crediamo.<br /><br />C'è chi nella vita, sogna a 5 anni di fare l'avvocato e a 35 lo è. C'è chi sogna una strada e ne prende altre, c'è chi continuamente sbattuto di qua e di là dagli eventi, si adegua, chi si adatta, chi si rifiuta e prende quel che viene, perchè in fondo non si sa e va bene così.<br /><br />Si sa solo che in questo tempo e soprattutto in questo luogo, spaghetti e mandolino, si devono accettare tantissimi compromessi, nel lavoro, nella vita a due, nel sociale. Calcoli, pianificazioni e progetti, come se si dovesse mettere in piedi una multinazionale.<br /><br />Non ci si può più permettere di dire "farò il lavoro che mi piace e sarò pronta a darmi al 100x100", "se non lo troverò, proverò a fare altro" perchè per aprire un'attività ti devi indebitare fino a non dormire più, per arrivare ad una certa posizione devi continuare a mandare giù, perchè hai studiato tanto, ci hai messo anni ed ora rispondi al telefono, nessuno riconoscerà fino in fondo la tua dedizione.<br /><br />Dicono che la rassegnazione sia un atteggiamento interiore, ma anche se uno non l'avesse ti verrebbe solo nel momento in cui ti apri verso l'esterno, decidi, tutto sommato, di tentare, di dare e di darti anche solo una possibilità. Perchè non è tutto da buttare, le persone non sono totalmente da evitare, c'è, sotto sotto, qualcosa da salvare.<br /><br />Come quando scaldi troppo il latte e si forma quello strato sottile di panna odioso, che non vuoi bere e non sai dove buttare, si attacca al tuo cucchiaino e ti fa chiedere con cosa raccoglierai gli abbracci mulino bianco imbevuti del tuo buon latte.<br /><br />Ci ho messo un paio di mesi ad arrivare a questo punto, non volevo saperne di niente e nessuno, di questo sistema, dove una ragazza sui 30 anni è un pericolo procreativo oppure è destinata a cadere nel burrone il primo giorno dopo il 30esimo anno. Avevo paura di ricaderci, ero demoralizzata e senza speranze, sognavo di guidare il quad in Nuova Zelanda e di richiamare le pecore la sera, poi ho deciso di far esplodere la mia bolla di sapone in cui stazionavo e fluttuavo nell'aria e provare a buttarmi, ancora.<br /><br />C'è molto da fare, ogni giorno si devono fare scremature, per mantenere un tenore umorale costante e non farsi prendere dallo sconforto, perchè quello che io vedo intorno è davvero sconcertante.<br /><br />Mi sto trovo ora anche a dare spiegazioni ad un adolescente sull'utilità di imparare l'inglese a scuola, premesso che:<br />a. se ne frega<br />b. gli fa pure schifo<br /><br />Ecco io non posso convincerti come farebbero i tuoi genitori, tirarti fuori la storia dei doveri, ognuno ha il suo lavoro e cose varie universali e poco convincenti, ma per quello che ti posso dire, cerca di crearti un tuo bagaglio di base per essere libero più a lungo possibile, cerca di seguire la tua strada, fai quello che ti piace, non quello che il nonno avrebbe voluto fare ed il padre non ha fatto, nemmeno il sogno dello zio. Inizia da subito a farlo, segui dritta la tua strada, anche se non vedi la fine, potrebbe essere una brutta curva che ti fa rallentare ma potrebbe anche rivelarti un panorama meraviglioso.<br /><br />Se lo farai, i compromessi che dovrai accettare saranno pochi, li sposterai sempre più in là e magari non li incontrerai mai, il latte sarà a giusta temperatura e tu non ti dovrai più preoccupare della panna indesiderata ma solo dei tuoi buoni biscotti.Missfree1981http://www.blogger.com/profile/06892136609134449785noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-5634999936724342631.post-35388570310498958682010-07-11T09:42:00.002+01:002010-07-11T09:52:40.780+01:00LAST POST ABOUT OCEANIA FROM PADANIAHo passato mesi ad inviare curriculum vitae a Sydney per un determinato lavoro, non avevo risposte molto positive, ricevevo feedback del tipo “scusa ma non abbiamo posizioni disponibili ora” etc etc. Così nel frattempo ho intrapreso altre strade, facendo lavori impensabili, improbabili, alcuni divertenti altri da esaurimento, perché comunque avevo come primario obiettivo il viaggio e la scoperta di quel paese che mi affascina(va) così tanto: l’Australia.<br /><br />Poi il giorno in cui avevo tutte le mie valigie pronte per iniziare a viaggiare seriamente con prima destinazione Adelaide, ricevo una strana telefonata, un australiano mi chiede se sono ancora interessata a quel lavoro per cui avevo mandato il cv molto tempo prima; tento di non farmi prendere dal panico assassino e rispondo con calma esponendogli la realtà delle cose: sto per partire ed il mio visto scade tra un mese. Il gentile amico mi dice di farmi sentire nel caso ritornassi e mi augura di godermi l’Australia. Sarei poi ritornata dopo un mese ma con un biglietto prenotato per Auckland molti mesi prima.<br /><br />Ora, riguardando agli eventi con il rewind, ciò può essere visto come “ecco l’occasione giusta” oppure “ecco l’occasione mancata”, ma non può essere semplicemente l’occasione? Presa oppure no, comunque c’è stata. Se tu ti muovi, qualcosa poi si smuove.<br /><br />In questi ultimi mesi di piani ne ho progettati molti, compreso studiare ancora, per crescere e non fermarmi in nessun campo. Proprio questo è quello che ho imparato in questa lunga esperienza di lavoro/viaggio in Australia e Nuova Zelanda. Ho imparato a non rassegnarmi, a non vedere il futuro come unica via, a lasciarmi aperte alcune porte, riconsiderarle e metterle di nuovo da parte, costruirmi un piano A, se va male B, oppure C e perché no anche D. Avere sempre un piano, non guardare fuori dalla finestra e far scorrere i giorni senza metterci del nostro, qualcosa di vivo ogni giorno.<br /><br />Poi tutto quello che ho fatto, che ho vissuto, è una bolla talmente grande dentro che per quanto la descrivi non riuscirai mai a farti capire totalmente. Quello che tengo per me, non è quanti pinguini ho visto, ma tutta una serie di azioni di vita. Ho respirato aria pura sopra i monti, dormito nelle piazzole di sosta, visto poveri che si comportavano da ricchi e ricchi che si vergognavano e volevano sembrare poveri, ho bevuto birre con un sudafricano, parlato di filosofia con un turco, condiviso gioie e sfighe con amici in un appartamento, che ormai sentivo come casa e loro come mia famiglia. Conosciuto persone tramite il blog che sono diventati alcuni dei miei migliori amici a Sydney, dato abbracci all’aeroporto credendo che tre mesi non sarebbero mai passati, dicevo di avere fiducia, ma non ne ero convinta fino in fondo, ho stretto mani, dimenticato, capito, parlato, rivisto, sperato, detto tanti vaffanculo e tanti "è meraviglioso", anche a pochi minuti di distanza, ma soprattutto ho imparato, ogni giorno ho imparato che c’è sempre un nuovo inizio, ho imparato a non limitarmi ai miei due metri quadrati ma a guardare il cielo e sentirmi parte di un mondo immenso pieno di buone offerte e commercianti che non ti truffano.<br /><br />Ed ora anche rido ripensando a quelli che mi ammonivano che là fuori il mondo era pericoloso. E’ più pericoloso passare tre ore davanti alla televisione in Italia, dove da quello che vedi ti costruisci uno pseudo-mondo che non è per niente quello reale.<br /><br />Eccomi qui ora, dopo un bel po’ di mesi fuori, a guardare i campi coltivati della provincia veronese davanti a me, le facce dei bancari, la confusione in posta. Si fa presto ad essere demoliti, non ti riconosci più nell’ambiente circostante, nelle facce, nel linguaggio, nei modi di fare. Vivi 30 anni in veneto, poi stai via un anno e mezzo, torni e ti chiedi con che accento strano mi sta parlando la bancaria. Di sicuro è il jet leg....<br /><br />Il capitolo più interessante di questi miei primi giorni in Italia dopo le esperienze oceaniche, sono le domande che mi vengono rivolte.<br /><br />- cosa farai?<br />- Sei ingrassata? Sei dimagrita?<br />- metterai la testa a posto?<br />- Pensi di avere ancora 20 anni?<br />- Resterai per sempre?<br />- Che effetto fa la pianura?<br />- Saresti rientrata lo stesso se non avessi avuto da sistemare alcune cose?<br />- Cercherai lavoro? Dove? Come? Quando?<br />- Cosa hai mangiato?<br />- Ti sposerai? Dove? Come? Quando?<br /><br />Io rispondo che ho ancora il jet leg e che non ho la mente totalmente attiva, quindi non ho le risposte a tutte queste domande. Invece non è vero, capisco tutto e capisco bene, ho le risposte ma le tengo per me, non passo il tempo a spiegarle, faccio finta di niente, ascolto i questionari con faccia seria, mentre spesso mi verrebbe da ridere. Rido perché mi sembra di vedere lo sbarco di un marziano sulla terra, si va li a toccarlo, scrutarlo, notare cambiamenti e somiglianze, poi dato che comunica, gli si pongono delle domande, quelle più strane.<br /><br />Quando parti da solo, lasci casa ed amici, ti senti un alieno tra gli umani, poi la fuori incontri tutti alieni, sconosciuti ma tuoi simili a cui non fare domande strane, perché capirai subito che sono come te, vanno e vengono bilanciando pregi e difetti dei paesi, cercano una via nuova per vivere meglio, nuove strade, diverse prospettive, anche soldi, valore umano, si adattano e mettono in gioco tutto, perché continuando a mescolare le carte ed a giocare prima o poi si vince.<br /><br />Ed io cerco tutti i giorni di vincere la mia partita personale, portandomi dentro e mettendo in atto un nuovo spirito, evitando la pseudo depressione che ti può assalire in questi momenti, il mancato riconoscimento nelle facce, negli ambienti, nelle situazioni, perché so con certezza che questa non è la fine, questa lunga esperienza non sarà solo un hard disk pieno di foto e ricordi messi da parte, non ritornerò seduta alla scrivania a pensare a quanto era bello, perché lo può essere ancora, non è il cerchio che si chiude, è una corda, è uno zig zag, questo è un inizio, è una buona base per ripartire ancora e concretizzare i piani.<br /><br />In fondo essere alieni non è poi così male, basta abituarsi al verde.Missfree1981http://www.blogger.com/profile/06892136609134449785noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-5634999936724342631.post-33993259285899738032010-06-13T10:36:00.002+01:002010-06-13T10:48:40.809+01:00ME AS A TRAMPER...DO U BELIEVE IT?No, io non ci credo ancora. Ci credo solo dopo aver contatti frequenti con le mie piccole due vesciche che mi fanno sentire "viva" e con il mio zaino che si sente ogni giorno più svuotato: cambia vestiti, metti dentro le pentole, metti da parte (ma molto da parte) i costumi, etc etc.<br />Ho iniziato da abel tasman national park, un giro di due giorni con zaino in spalle, camminate e dormita freddolosa in uno dei tanti hut, senza luce, poca acqua e tanto freddo.<br />Forse era la giusta punizione per aver passato qualche sera prima ad Hammer springs, immersa nelle vasche d'acqua a 42 gradi, immagine che ricordavo con nostalgia quando dalla spiaggia alla barca, che ci riportava in paese via mare, il tragitto era da farsi a piedi nudi dentro l'acqua a -42 gradi.<br />La somma fa zero.<br />Zero forze, zero energie, però un pensiero sempre più fisso, giorno dopo giorno, di come sia stupenda e magica questa terra: nuda, antica, originale, intatta, selvaggia, verde, piena di pecore che ti guardano quando ti fermi a bordo strada.<br />Ecco che lo sforzo di qualche tempo fa ora ha un senso.<br />Aggiungerò sempre più giorni alle mie camminate, vedremo dove riuscirò ad arrivare, anche perchè si dice nevichi da queste parti.<br />Continua....Missfree1981http://www.blogger.com/profile/06892136609134449785noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5634999936724342631.post-28227645790714446992010-06-01T21:27:00.002+01:002010-06-01T21:45:06.171+01:00IT'S TIME TO TRIP AROUND....IN NIU ZILAND"L’obiettivo è lo stimolo ed inseguirlo attivamente". Eravamo arrivati a questo punto ormai piu' di un mese fa, nel frattempo abbiamo lasciato definitivamente Cappuccinolandia ed i giocatori di golf che arrivano in elicottero. Abbiamo abbandonato la nostra casa, sorridendo sul fatto che quando passi dal nominare "li dove vivo" alla "nostra casa" e' fatta, ormai sei parte di quel posto. Per non parlare delle persone, scene da film, la manager sempre piu' isterica (perche' il genere femminile puo' diventare cosi'?) ci saluta con un semplice ciao, il manager invece ci dice di tornare "se vogliamo o abbiamo bisogno", il cuoco che ci abbraccia con gli occhi lucidi, il responsabile del negozio, che iniziava la sua giornata sempre in ritardo (ebbene si' c'e' qualcuno peggio di me) con un bel "buff, che palle me ne andrei a casa", ci raccomanda di guardare la tv il prossimo 20 giugno, quando "ne prenderemo tante e non ce lo aspetteremo!". Mancava all'ordine dei saluti la Vecchia, che ballava Michael Jackson e che sapeva i gossip di tutti, credo anche quando abbiamo fatto la nostra prima lavatrice. Saluti ed abbracci e si parte. A parte per Isteria, gli altri personaggi ci mancheranno.<br /><br />Pieni di zaini partiamo in direzione Wellington, con stop a Taupo e Napier, poi grande attraversata all'isola del sud e da li si iniziera' il giro dell'isola. Ovviamente il mezzo, ancora una volta, perche' non siamo stanchi di pane e vegemite, sara' un piccolo van pieno di tutte le nostre cose, compresa la nostra voglia di vedere, scoprire, andare, partire, viaggiare.<br /><br />Non vedo l'ora, passo ogni momento a raccogliere info, anche Rolling Stone e' stato sostiuito da fotocopie e libretti. L'avevamo desiderato, ne avevamo parlato nei momenti down, ed ora ci siamo!Missfree1981http://www.blogger.com/profile/06892136609134449785noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-5634999936724342631.post-17449971454804863752010-04-23T01:00:00.002+01:002010-04-23T01:04:16.821+01:00L’ EQUILIBRIO INESISTENTE IN NIU ZILANDLeggevo <a href="http://www.monkeyrockworld.com/">qui</a> una frase che mi ha colpito particolarmente “...the travelling itself doesn’t give you ANYTHING…”. <br /><br />È noto ormai, secondo al legge dell’imprevedibilità degli eventi, che quando hai determinati pensieri, intorno a te si moltiplicano i segnali relativi a quella tua particolare situazione. Come vedo alla tv le gare sportive che si tengono a Sydney, i documentari sul Queensland ed i famosi (da me amati) crocs, penso che questo sovrap-pensiero mi segue in ogni momento, non lasciandomi in pace per scegliere con razionalità una delle tante possibili vie che vorrei prendere.<br /><br />Così ecco il tema “significato del viaggio” e tutto quello che ne comporta. Ho notato una sincera stanchezza nei dialoghi “da bar” che tengo ultimamente, domande tipo “where are you from?”, risposte tipo “cool”, etc etc …. Non si va più in la di due frasi, oppure la stessa frase viene ripetuta ogni giorno, per ogni singola persona che capisce che sei “straniero”. That’s it.<br /><br />Mi manca un dialogo completo, uno scambio profondo, anche fatto di gossip, di chi sposa chi e chi ha divorziato da chi (i famosi dialoghi da parrucchiera), mi manca l’andare oltre. Ovviamente questo “oltre” non è possibile se continui a spostarti oppure a cambiare ambiente, di lavoro o il cerchio di persone. Se vaghi.<br />Ma cosa mi porta tutto questo vagare?<br /><br />Si dice spesso che si viaggia per poter trovare qualcosa, che manca, che avremmo in più, che non aspettiamo o che vogliamo davvero. Si dice anche che seduti davanti ad un paesaggio spettacolare, le idee si schiariscano, invece no. Viaggiando cominci a vedere che non ti sta più bene quel tuo precedente modo di vivere, quelle finte amicizie portate avanti per circostanza, quei rapporti umani senza significato. Poi cominci a pensare che quello spazio da cartolina non sarebbe male farlo diventare la tua casa, col marito che bada alle pecore e tu che curi l’erba del giardino.<br />Una tua oasi personale, fatta di spazi costruiti dove ti piace vivere, hai scelto di farlo ed hai scelto anche con chi.<br /><br />Viaggiare e vivere all’estero ti porta ad essere libero di scegliere, la tua casa, i tuoi rapporti, il tuo lavoro; ma la libertà può significare anche perdita e non sicurezza, non avere una carriera, dei punti fermi, le facce nuove che fanno bene e fanno male, l’essere continuamente sconvolti, da quello che vedi, che vivi e che pensi.<br />Quando e se torni non hai niente in più che ti accompagna, se non qualche chilo di vestiti aggiunti, purtroppo (per gli altri) e per fortuna (per te) è sedimentato tutto nella tua testa.<br /><br />Quando senti (e sentirai) la frase “e allora? Tutto questo girare a cosa è servito?”, tu potrai dire “ a niente”. Ho in testa nuove idee, nuovi modi di vivere, nuovi valori miei personali su cui fare affidamento quando quelli “di tutti” non mi andranno più bene, immagini di laghi, di meraviglie, di sensazioni, ma non ho nulla di concreto da dimostrare, nessuna attività, nessun conto corrente milionario, nessun riconoscimento ufficiale. Ho anche in mente episodi di schiavismo, il fatto di essere costantemente tagliato fuori perché sei immigrato, le porte chiuse, i vaffanculo, tanti.<br /><br />Il viaggio in sé non porta a nulla, ed è vero, anzi è uno squilibrio ulteriore a quello tuo personale, squilibrio inteso come ricerca.<br /><br />Per restare in tema post, la conclusione non c’è, se non la consapevolezza che per in ogni viaggio od esperienza di vita, è necessario un obiettivo, qualcosa a cui aspirare, a cui arrivare. Se c’è solo un punto chiaro dopo tutto questo viaggiare e girare, è quello del tentare di crearsi uno stimolo che ti alleggerisca i giorni. <br />Non lasciarsi andare, non lasciarsi mettere in riga, credendo che “la vita è questa cosa vuoi di più?”, che sia per me fare i capuccini per fare pacchia e festa all’isola del sud tra poco, oppure continuare a fare la stessa tangenziale per andare al lavoro, l’obiettivo è lo stimolo ed inseguirlo attivamente.Missfree1981http://www.blogger.com/profile/06892136609134449785noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-5634999936724342631.post-39219674671412520012010-03-23T09:01:00.002+00:002010-03-23T09:05:12.012+00:00SHEEPS AND DUCKS IN NEW ZEALANDSono le ore 6.30 e la mia giornata neozelandese inizia in questo momento, con la nebbia fuori dal vetro, un freddo gelido che evito grazie ad una calda giacca a vento regalatami e le anatre che girano nel giardino davanti a me.<br /><br />La fauna qui, in un paesino sperduto della niu zi, è molto ricca, fuori si parla di cani, anatre, uccelli di tutti i tipi e piccoli ragni che costruiscono filamenti in alcuni secondi, in casa pure, qualche formica e pochi scarafaggi (in ricordo dei cugini australiani).<br /><br />Le mie reazioni si sono pian piano abituate alla fauna, passando da urli a lanci delle bestie, con le dita, verso direzioni esterne.<br /><br />Cosa ci faccio in questo posto in mezzo ai prati e alle montagne? Faccio i caffè ai turisti in vacanza. <br /><br />La mia idea iniziale una volta arrivata qui era proprio quella di vivere fuori dalle grandi città, soprattutto quando Auckland non mi aveva fatto una buonissima impressione. Potendo scegliere dove vivere e lavorare, ho colto l’occasione di passare qui qualche mese, forse meno in base a quanto lavoro ci sarà nelle prossime settimane.<br /><br />Sembra un piccolo ritorno alle origini (si ma molte origini fa), dato che si parla di bagno con i due rubinetti separati, caldo e freddo, esisti solo tu e la natura.<br /><br />Andando al lavoro osservo il verde che circonda questo luogo, alberi, montagne, fogliame, vacche e pecore (le famose pecore niu zi), penso ad un mondo (il mio mondo attuale) senza connessione internet (presente a 10 km da questo posto) e mi sento bene senza gli aggiornamenti di stato di facebook ed il lato virtuale della vita.<br /><br />Continuo le consulenze psicologiche a distanza (ad amici e a chi avesse bisogno… :) ), ma con molta meno frequenza, ora ho dei grossi pensieri in testa (roba da stress) tipo evitare le anatre sulla strada e fare una buona e bella schiuma sul capuccino.<br /><br />In verità lo stress esiste ma è piccolo piccolo ed è sovrappensiero: il futuro, le decisioni, i visti, i punti di domanda, i punti esclamativi, etc etc...ma di questo intanto parlo con lo specchio, o con Renato Pozzetto.Missfree1981http://www.blogger.com/profile/06892136609134449785noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-5634999936724342631.post-23556515706399955152010-02-16T06:03:00.002+00:002010-02-19T00:13:56.857+00:00IN DA KIWIScrivo gratuitamente dalla library di Auckland, città dove si arriva per forza ma non si sa quanto si resta, perchè tutti ne danno un'opinione alquanto negativa ed ora capisco perchè. Città grigia, incasinata, piena di asiatici e di indiani, una piccola brutta copia di altre città del mondo, un posto che non ha una sua identità precisa.<br /><br />Oltre agli insulti, però qui si nota già il tocco kiwi nell'ambiente circostante. Basta prendere un traghetto, saltare di là della baia e su per un colle a fare foto. Ecco finalmente quello che di più tipico c'è. Il vento che soffia incessantemente e tira le numerose barche a vela, colli vulcanici dove camminare e respirare i nuovi profumi naturali nz. La natura che si apre a te e che ti fa dimenticare le telefonate dall'Italia con i vari "ma dove vai?", "ancora?", "e alora..." etc etc.<br /><br />Ancora sì, perchè ormai la mutazione è avvenuta. Vuoti di memoria, voglia di sushi, valigie di ogni dimensione e zaini ormai sono parte di te. Perfino sentire un accento del nord ovest ogni giorno, mi fa così tanto ridere perchè mi sembra di aver vicino Renato Pozzetto versione travel. Anche questo è parte di te. Ci sono cose che acquisisci col tempo e di cui non ti rendi conto.<br /><br />E' anche vero che ad ogni nuovo viaggio ed esperienza cambiano anche gli obiettivi. Si sa già a priori quello che si vorrà fare e quello che non si vorrà proprio. Si mettono dei paletti, però sempre mobili, pronti a vari usi e disposizioni, perchè nella vita non si può davvero mai dire.<br /><br />"non mi sposerò mai", "non ci andrò mai", "non lo farò mai", ma chi lo dice? Ci troviamo solo qualche anno dopo a dire "che bel deficiente che ero"(detto anche mon@, sempre per tenere vive le origini).<br /><br />Si cambia e ci si evolve anche in viaggio, perchè altrimenti si rischia di diventare la brutta copia di se stessi, di andare tanto per andare, di dormire in ostello come i veri backpackers, oppure di mangiare sempre noodles come i veri backpackers.<br /><br />Ecco io non credo che, ancora una volta, sentirsi parte di un gruppo ben identificato faccia bene. Anzi. Come gli emo alternativi, ma tutti uguali. Credo più nel fatto di essere mobili e malleabili.<br /><br />Si ma cosa c'entra con Auckland? Appunto. E' difficile qui sentirsi parte di questa città nuova e non ben identificata, anche perchè di orginali ce ne sono pochi (veri nz, come i veri aussie). Si sente l'esigenza di spostarsi verso il vero spirito neo zelandese, da cercare tra annnunci di lavoro a paga minima e varie altre questioni legate al fatto che, da come sembra, perfino per il controllo qualità dei kiwi si deve avere la residenza.<br /><br />Ma come sempre e vista anche l'esperienza australiana, la risposta, come la telefonata che aspettavi da mesi, arriverà l'ultimo giorno o l'ultimo mese, non quando la cerchi, altrimenti è troppo facile.Missfree1981http://www.blogger.com/profile/06892136609134449785noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-5634999936724342631.post-39971136899929521022010-02-08T23:37:00.002+00:002010-02-09T00:03:45.679+00:00BACK HOME AUSTRALIASarebbe stato curioso scrivere dal mio divano nel paesino della pianura veronese, invece scrivo dalla seconda mia casa, ovvero l'appartamento condiviso nella West Sydney. Sono sul tanto amato (da tutti gli ospiti) divano, dopo un volo VirginBlue notturno da Perth, chiusi come scatolette tra i sedili, abbiamo cercato di dormire e di riposare. Abbiamo perchè siamo in due. Durante questo mio viaggio lungo ho incontrato chi sta dormendo ora sull'altro divano, ed abbiamo cominciato a parlare di vita e viaggi, fino a percorrere circa 4000 km in van, tra nutella e stelle, allagamenti della wet season e paesaggi diversi ad ogni giorno nuovo.<br /><br />Sono partita da qui un mese fa, con destinazione Adelaide, da li via con un bus fino ad Alice Springs, con meta Uluru, Kata Tjuta e Kings Canyon. Rocce, caldo, camminate, sudore e tante persone si sono incrociate in questo piccolo trip. Poi ho preso il famoso the Ghan il treno che attraversa l'Australia da sud a nord, per arrivare a Darwin, da dove sarebbe partita la mia avventura con il van, puro stile rock'n'roll selvaggio, verso Perth.<br /><br />Quel van tanto odiato all'inizio per il caldo impossibile delle lamiere, sotto le quali dovevamo dormire di notte, oppure per le marce scassatissime. Pian piano ci siamo abituati e quel catorcio era diventata la nostra casa mobile, il nostro mezzo di trasporto, il nostro cuscino per poter osservare un meraviglioso cielo stellato, la nostra base dove tornare quotidianamente.<br /><br />Poi ieri sera, andando verso l'aeroporto che da Perth ci avrebbe riportato a Sydney, a fianco a noi ecco uno dei tanti van. Un sorriso su di noi ci ha fatto nascondere un attimo la nostalgia per quel viaggio finito, per quel mezzo per cui alla fine provavamo nostalgia, per quante avventure sono successe.<br /><br />Ed ora rieccoci qui a casa a Sydney, come ai vecchi tempi, fa strano come al solito, ma forse un pò di più perchè stavolta non ci sono vuoti e ricordi, ma solo tanti progetti da concretizzare. Finito il tempo dei Kleenex e degli aeroporti (forse), ora inizia un'altra avventura verso una nuova terra da vivere e conoscere, alla ricerca di lavoro e di nuove gags, da tenere con noi anche in un possibile rientro in Italia, tra qualche tempo. Domani si prenderà un altro volo che coinciderà con la fine di questo mio working holiday in Australia. La fine non è sempre termine e nostalgia, la fine può essere un nuovo inizio, un progetto diverso da quello che avevi immaginato.<br /><br />Secondo i miei piani di 4/5 mesi fa, ora avrei dovuto prendere un aereo per l'Italia nel giro di qualche giorno e tornare a sedermi nella storica sedia del bar di paese, in mezzo agli amici di sempre e alle persone care e cominciare a raccontare gli aneddoti passati.<br /><br />Invece mi trovo ad iniziare un nuovo working holiday visa in Nuova Zelanda, a due. Due teste, due anime, a volte dure da far combaciare, per il nostro reciproco aver vissuto da single negli ultimi tempi. Ma ce la faremo, insieme, per mano, Auckland stiamo arrivando.Missfree1981http://www.blogger.com/profile/06892136609134449785noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-5634999936724342631.post-28774911117520157182010-01-06T12:46:00.002+00:002010-01-06T13:30:07.696+00:00BYE BYE SYDNEYE' anche la mia vita da semi residente qui a Sydney è finita, domani si parte. Grande entusiasmo per i viaggi e tutto ciò che vivrò e vedrò, ma anche un pò di tristezza per tutto quello che ho vissuto finora. E' appena finito il mio farewell barbecue party con tanto di foto e tanta birra. Non conto tutte le persone che ho conosciuto e con cui ho bevuto e cenato in questo appartamento, le facce che si sono susseguite, le esperienze, le telefonate, gli ospiti e molto altro ancora.<br /><br />Ogni giorno non è mai stato simile all'altro, nessuna regola, nessun programma, con il bello ed il brutto che questo comporta. Sono stati però dieci mesi pieni e vivi, l'ho capito stasera dai messaggi che ho ricevuto e dalle esperienze che mi porterò sempre dentro, tra questa vita condivisa, il lavoro in un ambiente straniero, le amicizie e le miso soup.<br /><br />Bye Bye Sydney, mi ha dato tanto, davvero tanto, molte cose non si possono descrivere, vorrei dire, ma non so come fare, perchè spesso non si può spiegare tutto, si prende così com'è, il pacchetto completo, tirando le somme sono prevalsi i più rispetto ai meno.<br /><br />Tutto questo me lo porterò con me, per sempre, se dovessi tornare seriamente, sarebbe come ritornare a casa mia, altrimenti è ed è stato un ricordo meraviglioso. Tante vite in dieci mesi.Missfree1981http://www.blogger.com/profile/06892136609134449785noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-5634999936724342631.post-81179470481711318362010-01-01T06:31:00.004+00:002010-01-01T06:58:45.375+00:00from 80s to 2010 IN AUSTRALIA<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiChprF5djSNl1TLZLBiIE1oaFR-4Cw3STstGyU0J9vi3ruVxLz1GJXkeFYPsDmWCsMP_KLL3FH-imEK_85H8Jtw2DoOtX9OoqYlDOFr-agc0BbwmiW2YusBWNCDzux179kHQeplivJMMw/s1600-h/IMG_5102.jpg"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiChprF5djSNl1TLZLBiIE1oaFR-4Cw3STstGyU0J9vi3ruVxLz1GJXkeFYPsDmWCsMP_KLL3FH-imEK_85H8Jtw2DoOtX9OoqYlDOFr-agc0BbwmiW2YusBWNCDzux179kHQeplivJMMw/s320/IMG_5102.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5421656381929163874" /></a><br /><br />E' iniziato il 2010 con grandi fuochi e festeggiamenti stanotte e noi, dal nostro piccolo accampamento in zona Taronga Zoo, ci siamo goduti lo spettacolo e fatto foto e video per ricordare. Abbiamo passato circa 8 ore seduti sui sassi in riva alla piccola spiaggia che ci dava un panorama stupendo, mangiando, bevendo (orange juice) e finendo, inevitabilmente, a parlare di questo 2009 passato. Un anno di cambiamenti, di continui spostamenti, incertezze e curiosità, voglia di fermarsi e voglia di continuare a scoprire. Di sicuro un anno da ricordare, pieno di facce, di numeri di telefono, di posti di lavoro, di parole, lettere e skype. Un anno nuovo, rispetto a quelli precedenti, uno di quelli che ricorderò sempre col sorriso, per tutto quello che mi ha offerto e fatto vivere.<br /><br />Ma questo inizio d'anno è anche il mio ultimo weekend a Sydney, tentando di salutare (verbo che si ripete spesso in questo blog) tutti, di mangiare (verbo che si ripete spesso in questo blog) con tutti e bere (verbo che si ripete spesso in questo blog) con tutti gli amici conosciuti. La sensazione del cerchio che si chiude, nonostante le prossime avventure on the road, il fatto di aver vissuto qui e di essermi sentita da subito a casa fin dai primi momenti, di essermi costruita una vita più o meno regolare, tra lavoro, uscite ed amici e di non essermi annoiata mai, trovando sempre nuovi stimoli nella vita di tutti i giorni.<br /><br />Mi dispiace tantissimo lasciare Sydney e non credevo così tanto. "Il nostro amore appena nato, è già finito" Mina.<br /><br />Però è vero anche che ho circa una settimana per fare e vedere ancora molto, iniziando domani sera con il cinema all'aperto in un parco in centro città, ed ecco che il mio sogno si avvera: essere come al drive in.<br /><br />L'altra settimana ho avuto l'occasione di vedere anche una mostra sugli anni 80 al Powerhouse Museum della city, inutile descrivere l'effetto che mi ha fatto entrare e subito ecco Kylie su un megaschermo che canta "I Should Be So Lucky" e via di vinili col sondaggio "ce l'ho, non ce l'ho", cubi di Rubik etc etc. Una parte molto interessante è stata quella relativa ai gruppi ed agli eventi anni 80 in Australia, come il Mardi Grass del 1981 ed i concerti degli INXS. Un aggettivo: spaziale.Missfree1981http://www.blogger.com/profile/06892136609134449785noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5634999936724342631.post-12428974431857562342009-12-30T10:52:00.002+00:002009-12-30T11:30:26.137+00:001 DAY TO 2010 IN AUSTRALIAPassato il Natale in grande stile, senza bollito ma con burger e chips in spiaggia, tra foto di piccoli Santa Claus in costume con birra e rigorosamente paletta per il bbq (barbecue) in mano. Il tempo non è stato dei migliori, anzi, la sera con tanto di piumone caldo ho pure sognato di essere a casa mia, ma questo è un altro discorso. Tra qualche nuvola ed una spruzzatina di pioggia qua e la ne abbiamo approfittato per scoprire la parte a sud di Manly (che ancora ha dei segreti per me, nonostante la nostra lunga storia d'amore), le spiagge deserte tipo Little Manly e Collins Beach, dove una coppia di giovani in kayak e zaino ha potuto godere di tutta la spiaggia per sè, dato che sembrava di essere dentro Cast Away, da tanto isolamento.<br /><br />Così è arrivato anche capodanno, con le solite liti su dove fare la festa, ma perchè fare la festa?, ma dai ci sono i fuochi, ma dove andiamo a vedere i fuochi etc etc, forse domani mattina il programma sarà un pò più delineato, comunque sia il piano è quello di armarsi di tanto cibo per pranzo e cena, alcool da verificare sul posto date restrizioni abbastanza severe, quindi di piazzarsi su un punto fico a Nord di Sydney in modo da essere pronti per vedere i fuochi, quelli che quando siamo in Italia e mangiamo il panino alle due di pomeriggio del 31, il telegiornale ci mostra queste immagine di bandiere con la croce del sud, di fuochi che cadono tra Harbour Bridge ed Opera House e ci vien da ridere perchè noi festeggiamo dieci ore dopo ed è tutto così comico e strano.<br /><br />In effetti lo è, Natale è stato così, comico e strano, senza grande significato di qualsiasi tipo, una giornata qualunque da trascorrere fuori in un posto qualunque, magari con un cappellino simil-santa.<br /><br />Domani non si sa come sarà, il 2010 pure, sarà un anno come tutti gli altri, con i soliti momenti felici, le solite incazzature, lo stress, l'amore, l'odio e tutte le cose che si ripetono ogni anno. Non vedo l'ora di vedermi lo spettacolo, quello sicuro, ma non ho interesse a festeggiare l'anno e a sperare in buoni propositi o altro. Credo più a tutto quello che si costruisce giorno per giorno, che ti fa poi essere nel punto più sperduto di un posto, da solo e farti sentire vivo, perchè quando chiedevi molto, non ricevevi nulla, poi hai smesso di sperare, quasi deciso di tornare a casa ed ecco aprirsi nuove possibilità, nuovi progetti inaspettati.<br /><br />A febbraio 2010 scadrà il mio visto australiano ed ho già prenotato il biglietto di uscita dall'Australia, però non verso l'Italia, non ancora. Perchè? Perchè quando avevo perso le speranze in tutti gli ambiti, ho cominciato a fregarmene di tutto quello che vogliono gli altri, pensano gli altri, sanno gli altri e tutto quello che riguarda gli altri, ho smesso anche di farmi delle domande e cercare inutili risposte, vivendo giorno per giorno e sorridendo per quello che avevo inaspettatamente ricevuto quel solo giorno, ma avendo sempre fiducia. Qualche tempo dopo qualcuno è sceso da un treno e mi ha regalato una guida lonely planet, la premessa giusta per rivoluzionare ancora una volta piani e progetti, persone e legami, puro australian style. Perfino le comunicazioni tra me ed i miei sono cambiate nel frattempo, poveri un pò li capisco, questa figlia purtroppo così, che ci vuoi fare, quella che "fino all'ultimo non si sa cosa farà".<br /><br />Non chiedo nulla a questo 2010, perchè ho già avuto tanto e molto ancora mi aspetta. A forza di guardare avanti, come mai avevo fatto prima, ora ho programmi e progetti fino a marzo 2010, ovviamente top secret, perchè se ne parli porta sfiga e poi i gufi (pochi per fortuna) si mettono in moto.Missfree1981http://www.blogger.com/profile/06892136609134449785noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-5634999936724342631.post-89060799471233134442009-12-18T06:55:00.002+00:002009-12-18T07:17:20.746+00:00WAITING FOR THE BIG TRIPIn questa giornata di pioggia e di 20 gradi, non si può che rallentare, dormire e riprendere in mano blog, corrispondenza varia e Lonely Planet.<br /><br />La settimana prossima riprenderò in mano zaini, valigie e sacchetti e mi ri-trasferirò nel mio vecchio appartamento per le ultime mie due settimane di permanenza a Sydney. Come dicevo il mio lavoro qui si conclude a Natale, poi per motivi vari ho deciso di non rimanere come semplice "affittuaria" ma di preferire un clima da gita scolastica, cene e bbq, anzichè da famiglia, che tra l'altro non è la mia. Inutile anche accettare l'invito di passare il Natale con loro, perchè in fondo sarebbe strano e loro estranei, seppur di buone intenzioni, preferisco mangiare il bollito e la pearà in spiaggia con quei 4 svitati con cui ho passato i mesi e tutte le avventure qui a Sydney, che posso chiamare "la mia famiglia in Australia".<br /><br />Di nuovo di ritorno a Mediobenc quindi, mi godrò i miei ultimi 15 giorni a Sydney, Natale e Capodanno, prima di partire per il big trip "da sud a nord Australia". Inizierò questo viaggio da Adelaide, la prima settimana di Gennaio 2010, proseguendo per Alice Springs ed il deserto, arrivando a Darwin intorno alla fine del mese. "E poi, e poi, e poi...." (Mina).<br /><br />Posso dire che:<br />- non vedo l'ora?<br />- ho lavorato abbastanza per il 2009?<br />Sì.<br /><br />Tutto il resto è... countdown!Missfree1981http://www.blogger.com/profile/06892136609134449785noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-5634999936724342631.post-49603905698416000792009-12-11T03:39:00.004+00:002009-12-11T04:05:12.763+00:00SOME NEWS IN AUSTRALIAEravamo rimasti alla famosa cena natalizia del negozio, ebbene sabato sera dopo un clima abbastanza freddo in presenza dei manager, la serata si è felicemente sviluppata e conclusa tra pochi intimi al famoso Cargo Bar, ovvero il "posto dei posti", quando non si sa dove andare ed il posto più comodo è questa bettola messicana sul molo. Inutile anche provare ad indovinare di che nazionalità era la ragazza che dopo una quantità indefinita di cola e qualcosa di alcolico, si è letteralmente tuffata sulla tavola vicino alla nostra e più precisamente addosso ad un ragazzo che innocuo beveva il suo drink, vedendosi questa piovra dichiarargli tutto il suo amore. Scene di delirio puro...<br /><br />E' passato quasi un mese da quando mi sono trasferita qui, nella "foresta" vicino Sydney, in realtà sono a dieci minuti dal mare, ma la mattina passa tra i mille canti di uccelli e la sera anche con la visita quotidiana di bestie indefinite per fortuna di piccole dimensioni. Sembra quasi di essere in Queensland, ma senza gechi.<br /><br />Un mese in compagnia di Britney Spears junior, Hanna Montana 2 la vendetta ma soprattutto di Banana che è la piccola di 15 mesi con cui vado spesso al parco e facendo finta di far divertire lei, mi siedo sull'altalena e mi godo le mezz'ore di silenzio che finiscono quando si rientra a casa, dato che le due sorelle grandi si staranno sicuramente menando per qualche questione esistenziale e giù urli.<br /><br />Mia madre nelle ultime telefonate non mi chiede quasi più come va li in Australia, ma mi dà consigli pedagogici, risultato di anni ed anni di esperienza a gestire cordialmente queste creature, ops... questi cari e teneri bambini. Non so come fa, santa subito. Non che io odi i piccoli, anzi, solo che non capisco proprio come è possibile che tu mi domandi posso o non posso fare questo o quello se poi hai deciso che comunque lo farai lo stesso, questo vale per piccoli e grandi eh!<br /><br />Comunque, come da accordi il mio periodo di lavoro qui terminerà a Natale più o meno, poi inizia il bello. Ad inizio anno ri-comincerò a viaggiare andando a vedere alcuni pezzi d'Australia che mi mancano. Sono qui che conto i giorni, che passi sto Natale che per nulla si sente e pure Capodanno, con i fuochi e le sue magie in anticipo sul mondo dei telegiornali italiani.<br /><br />Ho voglia di zaino e di camminate, di non stare ferma e di perlustrare. Ho voglia anche di sentirmi libera da tutto e tutti, di avventura, di fotografie, di contemplazioni e di gambe stanche. Insomma di nuovi stimoli.<br /><br />Stimoli che si trasformeranno ancora in grandi decisioni dato che, circa un mese dopo aver festeggiato l'inizio del 2010, il mio visto per rimanere qui scadrà e da li si dovrà pensare alla nuova direzione da intraprendere.<br /><br />Le idee frullano nella testa e ogni tanto ripenso se e quando rientrare in Italia, ma ho questo strano sentimento che non mi fa mai guardare i voli di ritorno verso l'Europa. Proprio mai.<br /><br />Dottore, è grave?Missfree1981http://www.blogger.com/profile/06892136609134449785noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5634999936724342631.post-59964301167800536592009-11-23T01:42:00.007+00:002010-01-05T11:41:22.047+00:00HOT SUNDAY AUSTRALIAI weekend cerco di passarli il più possibile all'aria aperta, questo vuol dire veloci bagni nel freddo oceano ed il segno delle infradito sui piedi, che si godono una vita senza scarpe.<br /><br />Ieri però ne ho approfittato per fare un giro in centro e passare dal negozio dove lavoravo per anticipare la mia quota partecipativa, visto che parteciperò alla cena di Natale dello staff. Così anche per Natale 2009, mi toccherà la famosa cena aziendale, solo che in Australia essendo più "relax" (termine ormai super inflazionato), il programma sarà a suo modo "relax" quindi formato da pizza, bowling e biliardo tra schiavi e manager. Niente a che fare con le cene super incravattate con persone (quelle poche) con cui non hai avuto niente da dire per 12 mesi, ma con cui alla cena farai una specie di conversazione: formale, razionale e banale.....Missfree1981http://www.blogger.com/profile/06892136609134449785noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-5634999936724342631.post-76081692805449771642009-11-19T06:04:00.003+00:002010-01-05T11:39:49.807+00:00FALL FROM THE BED IN AUSTRALIAEravamo rimasti alle magiche avventure di Mary Poppins in Australia, ovvero Missfree alle prese con pannolini, cartelle, lunch box e co. La settimana è infatti iniziata con un risveglio alquanto traumatico, sono le ore 6.30 di mattina a Sydney e cado giù dal letto dopo aver sentito con ordine: la bambina piangere, la sorella che si arrabbia dicendo che la piccola piange sempre, la sorella più piccola che si incazza di brutto dicendo che la grande urla (ma io dico facciamo prima a chiederci chi non urla...), la madre che ovviamente urla perchè si sta facendo troppo casino e poi ecco la voce dalle scale...."sei sveglia?". Ma che domande! Ovvio! Ma come si faceva a non svegliarsi da quella atmosfera famiglia Mulino Bianco che regnava.<br /><br />Sto entrando di nuovo nel ritmo family, perchè non ero davvero più abituata, sono anni che mi sveglio e penso solo a me o al massimo ad un'altra persona, ma non ad altre cinque contemporaneamente. Resistenza psicologica, anche qui.....Missfree1981http://www.blogger.com/profile/06892136609134449785noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-5634999936724342631.post-37616885095162859542009-11-16T02:13:00.003+00:002010-01-05T11:39:03.070+00:003 BABIES AUSTRALIANuovo cambiamento personale qui a Sydney, ma stavolta totale. Cambio casa, lavoro, quartiere e persone allo stesso tempo. Potevo decidere di restare alla factory fino a fine dicembre quando sarebbe scaduto il mio contratto, potevo pensare di rimanere in un sobborgo della West Sydney fino a data da destinarsi, invece ecco ancora una volta la rivoluzione. Facendo il calcolo benefici e sfighe tra tutte queste situazioni, ho notato che la bilancia pendeva verso l’ultimo dato ed ho pensato così di concentrare questi miei ultimi mesi a Sydney orientandoli verso quegli obiettivi che tanto mi ero prefissata e che avrei voluto realizzare durante questa esperienza.<br /><br />Così sabato scorso, dopo aver impacchettato scatole e valigie fatte di mesi di convivenza nell’appartamento, mi sono trasferita sulle Northern Beaches. ....Missfree1981http://www.blogger.com/profile/06892136609134449785noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-5634999936724342631.post-55866415194891654912009-11-09T08:01:00.003+00:002010-01-05T11:36:27.122+00:00ALMOUST AUSTRALIAQuasi estate in Australia significa quasi Natale. Succede che la settimana scorsa infatti, ci sia stata una giornatona con temperature pari a 37 gradi e, sotto un caldo soffocante, recandomi da buona casalinga disperata da Woolworhts, mi sia scontrata con le decorazioni natalizie del centro commerciale. Che strano, essere a novembre, senza il bollito con la pearà domenicale e la nebbia, ma con tshirt, flip flops e luci natalizie ovunque. Sono stata talmente shockata che, al rientro a casa parlando con i coinquilini, dicendo una data non sapevo più che mese era: giugno per il caldo? agosto per le piogge? invece era novembre, anche qui si prepara il Natale, ma un caldo Natale.....Missfree1981http://www.blogger.com/profile/06892136609134449785noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-5634999936724342631.post-41913283865858092762009-11-01T00:05:00.002+00:002009-11-01T00:23:08.374+00:00OCEAN AUSTRALIA<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrRSDQ4YK6EoSXjYaa4taRCSORvZPd3j8cyC1MfUlNFNmjqNPUGwleakP0z0c5s5K4PLvluFwnUG246Xa5XYvy1AVmIuCJUnkIp4Ioo-7JDEqgREiSihpsmnKiHt39BUNWM76BmEQXjjk/s1600-h/watson2.jpg"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 283px; height: 213px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrRSDQ4YK6EoSXjYaa4taRCSORvZPd3j8cyC1MfUlNFNmjqNPUGwleakP0z0c5s5K4PLvluFwnUG246Xa5XYvy1AVmIuCJUnkIp4Ioo-7JDEqgREiSihpsmnKiHt39BUNWM76BmEQXjjk/s320/watson2.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5398923931533496162" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhxP4lvKDbcNdsMJgaJHc2aqrqL1LojIPDDyw5opyzGv3DoSc7T2wLDcGT_7h6PgaYxUDEDdoZQWb7Y0PTGbuC6gl2Vmd3L1kKneOFX3Qh9azatzKlQBsX_SyTgpZ-bBh6I_vh3wNwK-Q/s1600-h/watson1.jpg"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 283px; height: 213px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhxP4lvKDbcNdsMJgaJHc2aqrqL1LojIPDDyw5opyzGv3DoSc7T2wLDcGT_7h6PgaYxUDEDdoZQWb7Y0PTGbuC6gl2Vmd3L1kKneOFX3Qh9azatzKlQBsX_SyTgpZ-bBh6I_vh3wNwK-Q/s320/watson1.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5398923930971560962" /></a><br /><br />Niente castagne e vino rosso per questo primo novembre 2009, ma tanto sole, oceano e spiaggie. Continua il mio beach discovering tour 2009, questa volta siamo a Watson Bay a mezz'ora di traghetto da Sydney city, spiagge piccole ed una natura rigogliosa. La temperatura di ieri si aggirava sui 26 gradi, c'era un bel venticello leggero ed era il momento giusto per farsi una nuotata. Insomma ho scritto un post solo per celebrare il primo bagno della stagione australiana. L'acqua non era il massimo dell'accoglienza come temperatura, ma immersa fino a metà, poi non ho resistito.Missfree1981http://www.blogger.com/profile/06892136609134449785noreply@blogger.com8