25 settembre 2007

DON'T U KNOW? THEY'RE TALKING ABOUT RELIGION

Domenica sera mi è capitata una cosa strana. Ovvero, non molto strana, nel senso che con persone di altre nazionalità ho parlato spesso, ho parlato di tutto, ma di religione, mai.

Ecco, se ci ripenso mi ri-vedo nel bel mezzo di un dialogo, con un ragazzo di colore, sulle nostre diverse religioni, mussulmana e cristiana. Dal pensiero sulla donna a dio, dalla preghiera al matrimonio. Mi viene anche un pò da sorridere dentro di me, perchè il caso ha voluto che l'ultimo dialogo serio sulla religione l'abbia avuto diversi anni fa, invece ora mi ritrovo a parlare di religione, in più con un mussulmano. Chissà che faccia farebbe mio nonno. Meglio lasciar perdere e tenere solo per me questa piccola scoperta.

Comunque il dialogo continua per più di mezz'ora e più si parla, più capisco che le informazioni che ci arrivano dai media, dai giornali, ecc... sono "orientate", nel senso che vanno a formare il pensiero comune senze vere basi, senza reali riferimenti. Si fa cenno solo al sentito (dire ma anche interiore). Per non parlare di quello che "sa" la "gente" (e qui mi aggiungo, visto l'argomento). Ovvero un benemerito niente.

Mi sono sentita anche un pò ignorante, perchè da certi pregiudizi sono passata anch'io, ma li in quel momento ho pensato che, a parte quella situazione inaspettata, non avrei mai avuto occasione di parlare con un mussulmano e soprattuto, la cosa che mi ha interessato di più è stata poter parlarci e "discutere" nel vero senso della parola, cercando di analizzare i perchè e le possibili contraddizioni delle varie religioni, senza poter/dover dire "io sono il bene e tu sei il male", o viceversa. Ho aperto gli occhi su molte cose.

La religione è stata il punto di partenza per capire che comunque il dialogo tra persone civili, e che si rispettano, è possibile anzi, ora come ora è necessario per convivere gli altri.

Penso a quante volte, per non spiegarsi, si sono combinati guai, quante volte abbiamo malinterpretato o confuso, solo per non chiedere ulteriori spiegazioni, per non informarsi meglio. E qui mi riferisco a tutti gli ambiti.

Girovangando, ho incontrato tantissime persone a cui, chiedendo il perchè, si sentivano già attaccate nei loro principi, saldi e senza possibilità di deviazione e di rivalutazione, semplicemente il fatto di dire "spiegami come mai, perchè?" li metteva a disagio, ciò veniva visto come un affronto personale e non come un tentare di parlarne. Per capirsi, per convivere, se davvero ci interessa convivere, altrimenti, si può scegliere di coprirci gli occhi, di chiudere la mente e, di conseguenza, non riusciremo ad essere aperti al diverso, all'insolito. Giudicando, velocemente e con facilità.

Ah! i pregiudizi! che male che fanno.

Domenica sera mi sentivo un pò arricchita, perchè avevo acquisito delle informazioni utili che non avrei mai approfondito e soprattutto con un diverso. Da me.

NB: in questo testo non c'è nessun riferimento alla sfera politica, soprattutto quella personale

14 settembre 2007

LEGO....LOVE, LOVE, LOVE



Non esiston case sufficientemente grandi
da potere contenere tutte queste cianfrusaglie
costruite, trasportate, comperate, rivendute
non mi interessano
telepromozioni di affaroni garantiti
le vetrine di stilisti con le firme sui vestiti.

Non mi interessano i consigli per gli acquisti
io mi diverto ad ascoltare i miei dischi
non mi interessano i bollini della spesa
saranno anni che non vado più in chiesa.

Dove son finiti tutti quei mattoni colorati
quanti menti son cresciute, quanti sogni irrealizzati.
Quando ero piccolo
giorni interi trascorrevo a costruire con il lego
ancora non sapevo a cosa stavo andando incontro

Ora che sono diventato un adulto
non mi riesco più a guardare allo specchio
della televisione proprio me ne frego
io mi diverto a costruire coll'ego.

Dimmi cos'è che non va
con me stesso
dimmi qual è il meccanismo che è rotto
dammi un ricambio perfetto
così la smetto
la smetto di riflettere, di ragionare, di cercare di capire, il senso delle cose

Non mi interessano i consigli per gli acquisti
io mi diverto ad ascoltare i miei dischi
non mi interessano i bollini della spesa
saranno anni che non vado più in chiesa

L'EGO, IN PERENNE RISERVA, IO CARLO, 2007

13 settembre 2007

STOP GOSSIP PLEASE

Noi vogliamo. Lo vogliamo con ardore. Vogliamo sapere tutto di tutti. Vogliamo sapere i particolari, ogni dettaglio, nemmeno per le nostre cose usiamo tanta cura e dedizione, ma per il gossip si, quello si.

I casi sono due:
a. la nostra vita è talmente piatta che l'aggiornamento quotidiano sul pre-testamento è il momento più eccitante della nostra giornata
b. la nostra vita è talmente incasinata che dobbiamo per forza farci i ***** degli altri altrimenti se pensiamo ai nostri ci suicidiamo

Mah...

Forse ci sono anche altre variabili, ma che sono per me, al momento, incomprensibili. Solo che questa pulsione a sapere tutto degli altri anche cose strettamente personali, è incontrollabile, è stimolante, è eccitante, non ne possiamo fare a meno. E' come una droga.

Per non parlare di tutti i voli pindarici che facciamo quando ci nutriamo di gossip. Ognuno di noi aggiunge la sua versione, ognuno di noi aggiunge elementi, giudizi, commenti, fatti, supposizioni, si riempiono le pagine dei giornali, i siti internet, aumentano i click sulle pubblicità e via via così....

Mi chiedo, a cosa serve?

Si a fare soldi, ok....e?

Misteri della vita.

La cosa più buffa è che, durante le battaglie del gossip, tutti sanno tutto. Anzi no, che dico, lo sapevano già da tempo, molto prima di noi, per questo sono autorizzati a parlare, a dire, a "vomitare" tutto quello che "sanno". (Come quel grande uomo che diceva: "Il saggio è colui che sa di non sapere"). No, adesso non vale, non è possibile dire ciò, sei uno sfigato, sei fuori dal tempo, devi partecipare, devi dire la tua, devi alimentare le turbe mentali collettive.

Basta. Mi passa la fame. E mi viene da dire a chi vive su queste cose: basta, oggi, per me, hai parlato troppo.

OGGI HAI PARLATO TROPPO

Hai detto che sai molto, che impari facilmente
hai detto che sai sempre capire tutte le persone
mi spieghi cosa fare in ogni situazione
sei pieno d'esperienza, sentendo cio' che fai dicendo
hai molte soluzioni pronte da sfoderare
talvolta, se richiesto, sai anche cucinare

se continui rischi di annoiarmi
supplico umilmente un attimo di pausa, dammi tregua
oggi hai parlato troppo

ho udito certa gente discutere abilmente
della psicanalisi come fosse l'uncinetto
e io che nella vita, prima di andare a letto,
non so se addormentarmi o finire il cruciverba (bartezzaghi)

se continui rischi di annoiarmi
supplico umilmente un attimo di pausa, dammi tregua
oggi hai parlato troppo

se continui cosi' rischi di saturarmi
concedimi una pausa per cercare il vuoto
ascoltare il mio silenzio

se continuo rischio di annoiarti
se smettessi potrei risparmiarti
se riuscissi a risparmiarti vorrei portarti
a sentire il suono dei pianeti.


Oggi hai parlato troppo, METALLO NON METALLO, Bluvertigo, 1997

05 settembre 2007

FRIENDS



Amici che resuscitano da un momento all'altro.

Amici che ti chiamano dopo 5 anni per invitarti alla loro festa di compleanno.
Amici che spariscono.
Amici che ti rimproverano di essere sparita.
Amici con cui ti trovi bene di testa ma con cui non riesci ad andare oltre.
Amici per fare solo le baraccate.
Amici che ti cercano perchè hai qualcosa in comune da condividere.
Amici che sono quasi diventati amanti, rovinando così una bella amicizia.
Amici che sono diventati amore, costruendo un bell'amore.
Amici ipotetici che erano già all'inizio amore.
Amici sconosciuti che ti comprendono più di quelli che hai accanto.
Amici che vorresti mandare a quel paese definitivamente ma che poi, dopo tutto, sono sempre i tuoi amici.
Amici che hanno bisogno di te solo come sfogo.
Amici che vivono in un mondo virtuale.
Amici che ascolti perchè ti va.
Amici chiusi all'inserimento di altri nel gruppo predefinito.
Amici che avevano molta voglia di vederti.
Amici a cui non manchi minimamente.
Amici con cui ti viene spesso da chiderti....ma la nostra è davvero amicizia?

Che dire. Posso solo prendere in prestito il payoff dell'ultima campagna pubblicitaria di Diesel....we're "human after all".

01 settembre 2007

L'uomo e il mare - C.Baudelaire















Uomo libero, sempre tu amerai il mare!

Il mare è il tuo specchio;

tu miri, nello svolgersi infinito delle sue onde, la tua anima.
Il tuo spirito non è abisso meno amaro.

Ti compiaci a tuffarti entro la tua propria immagine;
tu l'abbracci con gli occhi e con le braccia,
e il tuo cuore si distrae alle volte dal suo battito al rumore
di questo lamento indomabile e selvaggio.

Siete entrambi a un tempo tenebrosi e discreti:
uomo, nessuno ha mai misurato la profondità dei tuoi abissi;
mare, nessuno conosce le tue ricchezze segrete,
tanto siete gelosi di conservare il vostro mistero.

E tuttavia sono innumerevoli secoli che vi combattete
senza pietà né rimorsi,
talmente amate la carneficina e la morte,
eterni lottatori, fratelli.

Charles Baudelaire

LITTLE STORY OF ME AND THE SEA






Quante volte ho pensato.
Basta. Ho deciso.....









Prendo una barca
e parto...












...in mezzo al mare,
sentirò solo il vento
e l’incresparsi delle onde...



















...sarò ondeggiante
tra il mare aperto
e la mia nuova casa...









...vivrò a metà
tra quello che ho lasciato
e quello che troverò...










...le mie vecchie paure
saranno solo un’ombra...










...verso il mare,
potrò osservare le cose
di nascosto...












...ed ogni tanto
guarderò in su
per vedere il sole...


















...ed altre volte
guarderò in giù
per vedere bene il mare
e la sua natura...









...oppure,
mi metterò in piedi
sul punto più alto
di una scogliera
per guardare...










...e poi, tornerò a casa
...arrivederci, a presto, mare.