10 novembre 2008

VARIE ED EVENTUALI

BERLINO 3 - FINALE
Alla fine lunedì scorso è terminato il mio breve viaggio a Berlino. Una città piena di contrasti, capace di guardare al futuro, ma anche piena di passato. Un centro città futuristico ed una semi periferia ancora col filo spinato. Una visita vale sicuramente la pena, anche se il fresco nuvoloso faceva sembrare la città fredda e plastica, diversamente le parti piene di parchi, con i colori dell'autunno davano alla città un tocco decadente molto bello.

Ricorderò con piacere questa visita a Berlino:
la città della trilogia di Bowie(Low, Heroes, Lodger)


del famoso Zoo,

del muro che cade a pezzi (francamente la parte che ho osservato con molta curiosità),

dei resti di una guerra ancora presenti,

del wurst in tutte le forme ed a tutte le ore,

la città delle biciclette veloci,

dei trasporti efficienti, delle texture architettoniche,

degli edifici spaziali,

di Helmut Newton.

Un mix piacevole e sorprendente.



BARRAKKA
Obama è il nuovo presidente degli USA, fin qui ci siamo. Anche se non parlo spesso di attualità nei post, tanto meno di politica, ci tengo a dire due parole in merito a questo presidente. Si possono fare molte considerazioni riguardo la sua vittoria. La prima è quella della speranza di cambiamento. In un paese in piena crisi, che è stato per anni un sogno o un mito, ma che si è trovato di punto in bianco a rivalutare tutto, ecco, l'ha fatto (lo fa) con un nero. Cambiare si può. Yes we can. Al di là dei messaggi elettorali, la sua figura porta molti significati, prima di tutto una ventata d'aria nuova, poi la possibilità concreta di arrivare ad un proprio obiettivo, oppure un sogno, partendo da zero. Finalmente una giusta speranza di ripartizione delle possibilità. Non più solo "il figlio di" o "la moglie di" possono avere accesso ad un cambiamento profondo, sempre se mai lo volessero, ma anche chi dal nulla si è costruito un obiettivo pieno di ideali e l'ha portato a termine. Il cognome finalmente non conta, il conto in banca finalmente non conta, conta l'uomo.


CAMPAGNA E BICICLETTA
La sera a volte, dopo cena c'è ancora una temperatura che consente un giro in bicicletta semi notturno. Così pedalando capita che, con la mente libera e solo il rumone delle gomme sulla strada, ti fai dei pensieri più o meno seri, si passa da "urka ho mangiato pesante, non so se riesco a fare il pezzo del ritorno" a "quanto è bella la campagna". Eh sì. Anche se in città si potrebbe abbandonare la macchina e camminare, in campagna si ha il privilegio di godere il silenzio, la notte, la natura. Di giorno ancora meglio soprattutto d'estate o in primavera, si vede tutta la natura, la terra, gli alberi, gli spazi infiniti che liberano la mente, sudore e gomme, pedalate e foglie. Per non parlare dell'autunno, quando tra borghi più o meno antichi, si passa da un fogliame rosso-giallo a pezzi di muro abbandonato, un mondo da scoprire ed osservare. In città cosa si può osservare? Le vetrine? Poi magari pensando agli acquisti fatti o quelli che avremmo voluto o dovuto fare invece.., tante altre belle motivazioni. Io preferisco di gran lunga scoprire la natura, dopo giornate intense piene di telefonate e file excel, ho un bisogno primario di natura.


PEARA' E STRADA
Oggi di fronte ad un bel piatto di bollito con la pearà, si parlava, in intimità, delle proprie strade. Qual è la propria strada? come si fa a riconoscerla? c'è un'età precisa entro la quale la si riconosce? Perchè ad un certo punto quello che facciamo non ci va più bene? Perchè la strada che tutti pensano per te non ti appartiene? fino a quando ci dovremmo adattare? Tra dubbi e discussioni varie, la conclusione è stata questa: meglio aggiungere un pò di pepe e sale nella pearà, ma anche nella vita in generale.

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