27 giugno 2007

I HAVE A DREAM.....THE SEA

Arrivano le ferie......mmmm......bene, bene. Destinazioni? ancora sconosciute..... Compagni di viaggio? ancora sconosciuti..... Soldi a disposizione? ancora sconosciuti.... insomma quasi un viaggio organizzato....

Non ho una meta fissa per le prossime ferie, causa eventi vari e cambiamenti vari, bene, io sono per il cambiamento, è sempre una cosa positiva, ti fa scoprire nuove capacità ed aumentare il tuo spirito d'adattamento. Good!

Una sola cosa so. Che andrò al mare. Un giorno. Un'ora. Quella sarà la mia scelta. Dove di preciso si vedrà. Però mare. Mare. Tanto mare. Mare di mattina. Mare di sera. Luci. Luce.
Sole. Spiaggia. Sabbia. Natura. Alberi. Stradine tortuose e nascoste. Bianche. Senza direzione. Persone sconosciute. Persone conosciute. Attimi. Osservazioni. Contemplazioni. Silenzio. Risate. Corpi. Mani. Conchiglie. Acqua. Mare.

Questa sarà la mia destinazione.

17 giugno 2007

THANK U

Il mio amore per gli anni 80 ormai è assodato, almeno per chi mi conosce bene. Sono stati anni molto color e molto freak. Ma ne parleremo più avanti. Ora, di seguito, metto questa canzone di Kim Wilde (cantante pop che in quasi 25 anni di carriera ha venduto, in tutto il mondo, oltre 35 milioni di copie), la quale, dettagli a parte, mi ricorda con questa canzone, tutte quelle persone che abbiamo incontrato finora e per un pò ci hanno cambiato o modificato la vita, in modo positivo. Qui l'amore c'entra, ma anche no. Può essere stata amicizia, conoscenza, relazione, semplice dialogo di 5 frasi, che ci ha permesso di dire "è stato un incontro che mi ha dato qualcosa", in qualsiasi modo sia finita la nostra relazione con questa persona, oppure, nel migliore dei casi, che la relazione/conoscenza stia proseguendo. Mi piace pensare che questi incontri abbiano dato un certo plus alla nostra strana esistenza, ci abbiano fatto cambiare prospettiva, modo di pensare o di vivere. Mi piace pure pensare che il motivo iniziale reale di questo incontro sia a noi incomprensibile, ma che va bene così. Non dobbiamo per forza voler capire tutto. Chiunque tu sia: amante, amico, personaggio, conoscente. Grazie.
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Someone I know is staring at me
And when I look into her eyes
I see a girl that I used to be
I hardly recognise
Cos in the space of a year
Ive watched the old me disappear
All of the things I once held precious
Just dont mean anything anymore
Cos suddenly

You came, and changed the way I feel
No one could love you more
Because you came and turned my life around
No one could take your place

Ive never felt good with permanent things
Now I dont want anything to change
You cant imagine the joy you bring
My life wont be the same
And Ill be there when you call
Ill pick you up if you should fall
Cos I have never felt such inspiration
Nobody else ever gave me more because

You came, and changed the way I feel
No one could love you more
Because you came and turned my life around
No one could take your place

I watch you sleep in the still of the night
You look so pretty when you dream
So many people just go through life
Holding back, they dont say what they mean
But its easy for me
Since you came
No one could love you more
Because you came and turned my life around
No one could take your place
You came, and changed the way I feel
No one could love you more
Because you came and turned my life around
No one could take your place

You Came, KIM WILDE

09 giugno 2007

NERUDA - ODE ALLA VITA

Vale la pena di inserirla così, senza commenti.....

Ode alla vita - P. Neruda

Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e non cambia il colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle i
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna
o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande su argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

Soltanto l’ardente pazienza porterà
al raggiungimento di una splendida felicità.

08 giugno 2007

ORDINARY WORLD




Molte sensazioni, situazioni,
eventi di cui vorrei parlare oggi
sono contenuti in questa canzone,
quindi metto il testo
e lascio le parole scorrere da sole,
senza interventi personali....





NB: tanto per essere un pò più chiari, quello che mi colpisce delle canzoni, della musica in generale, è che in qualche modo esse ti parlano direttamente, vanno dirette dentro di te e sanno già cosa provi e cosa vorresti dire. E' la forma più alta di espressione. L'essere così universale, da andar bene per più persone. Gli stessi temi, le stesse sensazioni, le stesse parole, le stesse domande. Lì, a disposizione di tutti.
E' una cosa fantastica.
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Came in from a rainy Thursday
On the avenue
Thought I heard you talking softly

I turned on the lights, the TV
And the radio
Still I can't escape the ghost of you

What has happened to it all?
Crazy, some are saying
Where is the life that I recognize?
Gone away

But I won't cry for yesterday
There's an ordinary world
Somehow I have to find
And as I try to make my way
To the ordinary world
I will learn to survive

Passion or coincidence
Once prompted you to say
"Pride will tear us both apart"
Well now pride's gone out the window
Cross the rooftops
Run away
Left me in the vacuum of my heart

What is happening to me?
Crazy, some'd say
Where is my friend when I need you most?
Gone away

But I won't cry for yesterday
There's an ordinary world
Somehow I have to find
And as I try to make my way
To the ordinary world
I will learn to survive

Papers in the roadside
Tell of suffering and greed
Here today, forgot tomorrow
Ooh, here besides the news
Of holy war and holy need
Ours is just a little sorrowed talk

And I don't cry for yesterday
There's an ordinary world
Somehow I have to find
And as I try to make my way
To the ordinary world
I will learn to survive

Every one
Is my world, I will learn to survive
Any one
Is my world, I will learn to survive
Any one
Is my world
Every one
Is my world

ORDINARY WORLD, Duran Duran

02 giugno 2007

COMICS




Mondo fumetti

Cosa sono i fumetti
per noi?




Il mio fumetto preferito è Mafalda, non ci sono dubbi. Mafalda la rivoluzionaria, la pessimista, la realista, quella che non vuole appartenere a questo mondo, un mondo che la incuriosisce, ma che non le piace, fatto in questo modo.

Mafalda è anche la bambina saggia ed ipercritica, quella che si preserva dalla strana sfera degli adulti. Un personaggio che mette in discussione ogni cosa, perchè ogni cosa ha la sua parte marcia, fino ad arrivare a mettere in discussione anche l’uomo stesso, l’essere umano in generale. La fase dell’essere umano più discussa e per certi versi più imbarazzante, è quella dell’adulto. L’adulto non segue le regole logiche in nessuno dei suoi campi d’azione. Per questo è inconcepibile agli occhi di una bambina. Egli è incapace di dare delle risposte semplici e concrete a delle domande che sembrano semplici, quasi banali, ma sono comunque senza via d’uscita.

Forse sono proprio le domande più semplici che mettono in discussione l’uomo?

“È dalle domande senza risposta che nascono le rivoluzioni” M. Bernardi – Introduzione a TUTTA MAFALDA 1978

Quando ci si interessa ad un fumetto, ci si appassiona, giorno per giorno, viene naturale cercare cosa “ci sia sotto”: chi era l’autore, le sue origini, qual è stato il suo percorso per arrivare ad essere considerato un ottimo fumettista (consolandosi, dato che anche i più famosi cartoonist hanno ricevuto molti “no, grazie!”), fino ad arrivare a scoprire tutto ed ancora di più sul nostro fumetto preferito.

--- Piccola divagazione personale. E pensare che a scuola, quando mi obbligavano a leggere la biografia degli autori, dentro di me, rispondevo con una parola simile a Raffa…. ---

Dicevamo. Scoprire tutto del nostro fumetto preferito. Come per la “mia” Mafalda. Creatura piccola ed innocente, figlia di un disegnatore argentino timido, nata inizialmente per promuovere una nuova linea di elettrodomestici, che poi, a causa di un progetto non andato in porto, si trasforma pian piano, battuta dopo battuta nella bambina rivoluzionaria che conosciamo oggi. Due occhi che osservano dal basso ogni momento della quotidianità, con analisi critica.

Il fumetto è una nave spaziale per tutti coloro che amano le parole ed il disegno. Non si può staccare il dialogo dai tratti fisici caratteristici dei nostri eroi. Che sia la giacca nera, una coperta, un caschetto di capelli neri o delle basette, tutto ciò contribuisce a rendere ancora più affascinante quello che il nostro eroe afferma, pensa, obietta o suppone.

Vignetta dopo vignetta, giorno dopo giorno, da Mafalda a Diabolik, Dylan Dog fino ad una delle splendide donne di Milo Manara, il nostro eroe vive e rivive portandoci dentro la sua dimensione. Seguiamo le sue peripezie, le sue semplici vicende, lo seguiamo in quella che è la sua evoluzione, la sua “vita da fumetto”.

Seguendo lui, siamo involontariamente costretti ad un viaggio. Tutto ciò che lo riguarda, coinvolge anche noi. Le sue vicende riguardano i suoi sogni, le sue paure, le sue contraddizioni e le sue speranze. Viviamo storie d’amore, di fuga, di baci rubati, vicende d’avventura, attimi di sorriso, di divertimento, di ironia e di favola.

Ecco queste sono le favole che possiamo permetterci anche da grandi. Piccoli attimi di pausa dalla realtà vera. E poi se qualcuno sarà così impertinente da chiederci perché leggiamo ancora i fumetti, allora potremmo sempre rispondere: “beh, ne sto apprezzando il tratto grafico…“.


“...Sensi di colpa, studiare fumetti come minore letteratura, tempo sprecato..”
Il motore degli eventi, MAX GAZZE'

"..A movement in the corner of the room! And there is nothing I can do, When I realise with fright That the spiderman is having me for dinner tonight!..." Lullaby, THE CURE

*** special thanks to Mr Davide Barzi -- http://davidebarzi.blogspot.com/ ***