23 dicembre 2007

O E' NATALE TUTTI I GIORNI O NON E' NATALE MAI



Giornate bigie e nuvolose. Arriva il freddo. Tiro fuori le mie Converse invernali. E’ arrivato Natale. In verità è arrivato Natale dal 4 di novembre per molti, soprattutto per quelli che lavorano di sabato e di domenica (come me ai vecchi tempi) e che non ne possono più della gente che si fa il giretto ed intasa le vie verso i centri commerciali, in cerca di non si sa che cosa, forse di regali, forse di qualche passatempo.

Comunque si vede che è Natale anche dall’agitazione che si percepisce nell’aria ed anche nei parcheggi all’ora di pranzo, quando tu vuoi semplicemente procurarti la cena, mentre masse di gente affollano i supermercati perché “ossignur è Natale, tra una settimana devo preparare il pranzo” oppure “ossignur è Natale devo fare un regalino alla Giovanna (nome inesistente”.

Sembra un vortice il meccanismo del Natale. Il girare. Il parcheggiare. L’agitare. Il regalare. Il preparare. Il mangiare. Ti mangia proprio e ti fagocita. Cosi ti trovi come ogni anno all’ultimo minuto a dover cercare qualcosa anche per la persona più improbabile, solo perché sei stato fagocitato dal meccanismo. Oppure li a fare abbracci e baci a quasi tutti, anche a chi hai sopportato fino a qualche minuto prima. Evviva è Natale, bisogna volersi bene, bisogna essere felici, mangiare il pandoro insieme, ecc… ecc….

È arrivato il Natale 2007. Io osservo. Mi guardo intorno e cerco di non farmi fagocitare da tutto ciò. E penso che, come dicevano il Luca ed il Lorenzo, “o è Natale tutti i giorni o non è Natale mai”.

Forse ripeterò il gesto “al contrario” dell’anno scorso, ovvero, la passeggiata notturna della vigilia di Natale alle otto di sera in città, mentre tutti saranno seduti a tavola a bere vino e mangiar pandori, mi godrò il mio bel girare alle luci della sera e posticiperò il pandoro party al giorno successivo.

Natale è fatto soprattutto di luci ed alberi, spesso artificiali. Spesso tutta quest’atmosfera ha un sapore malinconico, in fondo, perché? Forse perché a Natale “bisogna essere felici per forza e se la felicità non è reale, siamo costretti a crearcene una virtuale” (questa è tua Ettore, ti cito) per stare bene in mezzo agli altri e non sentirci tagliati fuori dal meccanismo. Un po’ come le luci artificiali del Natale.

E poi il Capodanno, con i suoi buoni propositi che verranno infranti il giorno 4 gennaio 2008. Un momento in cui si passa da un periodo ad un altro, una fase di transizione che porterà a dei cambiamenti, più o meno buoni. Forse anche il Capodanno un po’ è malinconico, si pensa (o si beve sopra) all’anno passato, con qualche speranza di miglioramento per l’anno che verrà, oppure anche a quello successivo, nel mio caso. (Forza Bilancini! boom economico nel 2009! Tutta colpa della Ettore che mi passa Vanity Fair…).

In questi giorni è uscito il singolo Fango di Jovanotti, la trovo una canzone molto bella, anche se meno potente in termini di ritmo, ma con dei messaggi forti e positivi, che potrei copiare ed incollare nei buoni propositi per il nuovo anno.




Fango – Jovanotti

o lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo

sotto un cielo di stelle e di satelliti
tra i colpevoli le vittime e i superstiti
un cane abbaia alla luna
un uomo guarda la sua mano

sembra quella di suo padre
quando da bambino
lo prendeva come niente e lo sollevava su
era bello il panorama visto dall’alto

si gettava sulle cose prima del pensiero
la sua mano era piccina ma afferrava il mondo intero

ora la città è un film straniero senza sottotitoli
le scale da salire sono scivoli, scivoli, scivoli
il ghiaccio sulle cose
la tele dice che le strade son pericolose

ma l’unico pericolo che sento veramente
è quello di non riuscire più a sentire niente
il profumo dei fiori l’odore della città
il suono dei motorini il sapore della pizza

le lacrime di una mamma le idee di uno studente
gli incroci possibili in una piazza
di stare con le antenne alzate verso il cielo
io lo so che non sono solo

io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango

la città un film straniero senza sottotitoli
una pentola che cuoce pezzi di dialoghi
come stai quanto costa che ore sono
che succede che si dice chi ci crede
e allora ci si vede

ci si sente soli dalla parte del bersaglio
e diventi un appestato quando fai uno sbaglio
un cartello di sei metri dice tutto è intorno a te
ma ti guardi intorno e invece non c’è niente

un mondo vecchio che sta insieme solo grazie a quelli che
hanno ancora il coraggio di innamorarsi
e una musica che pompa sangue nelle vene
e che fa venire voglia di svegliarsi e di alzarsi

smettere di lamentarsi

che l’unico pericolo che senti veramente
è quello di non riuscire più a sentire niente
di non riuscire più a sentire niente

il battito di un cuore dentro al petto
la passione che fa crescere un progetto
l’appetito la sete l’evoluzione in atto
l’energia che si scatena in un contatto

io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che nn sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
e mi fondo con il cielo e con il fango
e mi fondo con il cielo e con il fango

5 commenti:

The False Ulysses ha detto...

IO non lo sento da tanto tanto tempo ormai, eppure il meccanismo continua a fottermi.
MA magari, anche sa da un'altra parte del mondo, ci si becca per strada afare quella passeggiata notturna.
Comunque, suonera' ironico o sarcastico, ma tanti auguri lo stesso.
Dopo tutto prenderla con un sorriso non fa mai male.
A presto.

Pietro ha detto...

"Il meccanismo del Natale", i centri commerciali strapieni, etc etc. :-(
Credo questo sia almeno il quarto natale consecutivo che non compro neanche un piccolo regalo. F.....o a queste pessime abitudine consumistiche. Salvo solo i regali per i compleanni o per qualche felice ricorrenza, ma gli sprechi del Natale mi fanno stare male se penso a tante tristi situazioni viste in viaggio.

Bravo Jovanotti, mi piacciono sempre i testi delle sue canzoni, allo stesso modo con cui non mi piacciono mai le sue musiche. Va bè, se no sarebbe troppo perfetto! :-)

E quindi augurissimi Monica, mi fa piacere che il Natale ti abbia portato tanta riflessione in proposito, e ancor di più che ne abbia fatto un bel post pubblico.
Buon anno. :-)

Arthur ha detto...

Ti faccio gli Auguri di Natale in fretta perchè devo scappare a fare i regali alle persone più improbabili.

Che due maroni.

Ad ogni modo, Buon Natale

Anonimo ha detto...

Mariobianchi, anche quest'anno ci siamo... una manciata di ore e trac, eccalà la Ettore seduta a tavola con MILLE parenti che ingurgitano pandori e parlano/urlano di politica--aaaaaaaaaahhh!!!!!!!!! Uff, Natale in apnea.... chiudo gli occhi e aspetto-spero che passi, come quando ti togli un dente.
Vabbè, mia cara mrs b, tanti auguri di Buon Natale e ci sentiamo presto presto, eheh dobbiamo ancora scrivere un post a quattro mani, ricordi????
Un abbraccione
Ettore

Missfree1981 ha detto...

@ tutti: ciao giovani, augurissimi a tutti voi. le abitudini natalizie sono sempre le stesse, è vero, ma siamo noi ad essere distanti e diversi rispetto ad esse. sempre con un sorriso alla kim wilde, che ci fa sentire bene a non appartenere a certe categorie precostituite. alla faccia dei 200 euro spesi della famiglia italiana media x Natale. fuck off! sempre x rimanere in clima natalizio-buonista... :)