30 dicembre 2009

1 DAY TO 2010 IN AUSTRALIA

Passato il Natale in grande stile, senza bollito ma con burger e chips in spiaggia, tra foto di piccoli Santa Claus in costume con birra e rigorosamente paletta per il bbq (barbecue) in mano. Il tempo non è stato dei migliori, anzi, la sera con tanto di piumone caldo ho pure sognato di essere a casa mia, ma questo è un altro discorso. Tra qualche nuvola ed una spruzzatina di pioggia qua e la ne abbiamo approfittato per scoprire la parte a sud di Manly (che ancora ha dei segreti per me, nonostante la nostra lunga storia d'amore), le spiagge deserte tipo Little Manly e Collins Beach, dove una coppia di giovani in kayak e zaino ha potuto godere di tutta la spiaggia per sè, dato che sembrava di essere dentro Cast Away, da tanto isolamento.

Così è arrivato anche capodanno, con le solite liti su dove fare la festa, ma perchè fare la festa?, ma dai ci sono i fuochi, ma dove andiamo a vedere i fuochi etc etc, forse domani mattina il programma sarà un pò più delineato, comunque sia il piano è quello di armarsi di tanto cibo per pranzo e cena, alcool da verificare sul posto date restrizioni abbastanza severe, quindi di piazzarsi su un punto fico a Nord di Sydney in modo da essere pronti per vedere i fuochi, quelli che quando siamo in Italia e mangiamo il panino alle due di pomeriggio del 31, il telegiornale ci mostra queste immagine di bandiere con la croce del sud, di fuochi che cadono tra Harbour Bridge ed Opera House e ci vien da ridere perchè noi festeggiamo dieci ore dopo ed è tutto così comico e strano.

In effetti lo è, Natale è stato così, comico e strano, senza grande significato di qualsiasi tipo, una giornata qualunque da trascorrere fuori in un posto qualunque, magari con un cappellino simil-santa.

Domani non si sa come sarà, il 2010 pure, sarà un anno come tutti gli altri, con i soliti momenti felici, le solite incazzature, lo stress, l'amore, l'odio e tutte le cose che si ripetono ogni anno. Non vedo l'ora di vedermi lo spettacolo, quello sicuro, ma non ho interesse a festeggiare l'anno e a sperare in buoni propositi o altro. Credo più a tutto quello che si costruisce giorno per giorno, che ti fa poi essere nel punto più sperduto di un posto, da solo e farti sentire vivo, perchè quando chiedevi molto, non ricevevi nulla, poi hai smesso di sperare, quasi deciso di tornare a casa ed ecco aprirsi nuove possibilità, nuovi progetti inaspettati.

A febbraio 2010 scadrà il mio visto australiano ed ho già prenotato il biglietto di uscita dall'Australia, però non verso l'Italia, non ancora. Perchè? Perchè quando avevo perso le speranze in tutti gli ambiti, ho cominciato a fregarmene di tutto quello che vogliono gli altri, pensano gli altri, sanno gli altri e tutto quello che riguarda gli altri, ho smesso anche di farmi delle domande e cercare inutili risposte, vivendo giorno per giorno e sorridendo per quello che avevo inaspettatamente ricevuto quel solo giorno, ma avendo sempre fiducia. Qualche tempo dopo qualcuno è sceso da un treno e mi ha regalato una guida lonely planet, la premessa giusta per rivoluzionare ancora una volta piani e progetti, persone e legami, puro australian style. Perfino le comunicazioni tra me ed i miei sono cambiate nel frattempo, poveri un pò li capisco, questa figlia purtroppo così, che ci vuoi fare, quella che "fino all'ultimo non si sa cosa farà".

Non chiedo nulla a questo 2010, perchè ho già avuto tanto e molto ancora mi aspetta. A forza di guardare avanti, come mai avevo fatto prima, ora ho programmi e progetti fino a marzo 2010, ovviamente top secret, perchè se ne parli porta sfiga e poi i gufi (pochi per fortuna) si mettono in moto.

18 dicembre 2009

WAITING FOR THE BIG TRIP

In questa giornata di pioggia e di 20 gradi, non si può che rallentare, dormire e riprendere in mano blog, corrispondenza varia e Lonely Planet.

La settimana prossima riprenderò in mano zaini, valigie e sacchetti e mi ri-trasferirò nel mio vecchio appartamento per le ultime mie due settimane di permanenza a Sydney. Come dicevo il mio lavoro qui si conclude a Natale, poi per motivi vari ho deciso di non rimanere come semplice "affittuaria" ma di preferire un clima da gita scolastica, cene e bbq, anzichè da famiglia, che tra l'altro non è la mia. Inutile anche accettare l'invito di passare il Natale con loro, perchè in fondo sarebbe strano e loro estranei, seppur di buone intenzioni, preferisco mangiare il bollito e la pearà in spiaggia con quei 4 svitati con cui ho passato i mesi e tutte le avventure qui a Sydney, che posso chiamare "la mia famiglia in Australia".

Di nuovo di ritorno a Mediobenc quindi, mi godrò i miei ultimi 15 giorni a Sydney, Natale e Capodanno, prima di partire per il big trip "da sud a nord Australia". Inizierò questo viaggio da Adelaide, la prima settimana di Gennaio 2010, proseguendo per Alice Springs ed il deserto, arrivando a Darwin intorno alla fine del mese. "E poi, e poi, e poi...." (Mina).

Posso dire che:
- non vedo l'ora?
- ho lavorato abbastanza per il 2009?
Sì.

Tutto il resto è... countdown!

11 dicembre 2009

SOME NEWS IN AUSTRALIA

Eravamo rimasti alla famosa cena natalizia del negozio, ebbene sabato sera dopo un clima abbastanza freddo in presenza dei manager, la serata si è felicemente sviluppata e conclusa tra pochi intimi al famoso Cargo Bar, ovvero il "posto dei posti", quando non si sa dove andare ed il posto più comodo è questa bettola messicana sul molo. Inutile anche provare ad indovinare di che nazionalità era la ragazza che dopo una quantità indefinita di cola e qualcosa di alcolico, si è letteralmente tuffata sulla tavola vicino alla nostra e più precisamente addosso ad un ragazzo che innocuo beveva il suo drink, vedendosi questa piovra dichiarargli tutto il suo amore. Scene di delirio puro...

E' passato quasi un mese da quando mi sono trasferita qui, nella "foresta" vicino Sydney, in realtà sono a dieci minuti dal mare, ma la mattina passa tra i mille canti di uccelli e la sera anche con la visita quotidiana di bestie indefinite per fortuna di piccole dimensioni. Sembra quasi di essere in Queensland, ma senza gechi.

Un mese in compagnia di Britney Spears junior, Hanna Montana 2 la vendetta ma soprattutto di Banana che è la piccola di 15 mesi con cui vado spesso al parco e facendo finta di far divertire lei, mi siedo sull'altalena e mi godo le mezz'ore di silenzio che finiscono quando si rientra a casa, dato che le due sorelle grandi si staranno sicuramente menando per qualche questione esistenziale e giù urli.

Mia madre nelle ultime telefonate non mi chiede quasi più come va li in Australia, ma mi dà consigli pedagogici, risultato di anni ed anni di esperienza a gestire cordialmente queste creature, ops... questi cari e teneri bambini. Non so come fa, santa subito. Non che io odi i piccoli, anzi, solo che non capisco proprio come è possibile che tu mi domandi posso o non posso fare questo o quello se poi hai deciso che comunque lo farai lo stesso, questo vale per piccoli e grandi eh!

Comunque, come da accordi il mio periodo di lavoro qui terminerà a Natale più o meno, poi inizia il bello. Ad inizio anno ri-comincerò a viaggiare andando a vedere alcuni pezzi d'Australia che mi mancano. Sono qui che conto i giorni, che passi sto Natale che per nulla si sente e pure Capodanno, con i fuochi e le sue magie in anticipo sul mondo dei telegiornali italiani.

Ho voglia di zaino e di camminate, di non stare ferma e di perlustrare. Ho voglia anche di sentirmi libera da tutto e tutti, di avventura, di fotografie, di contemplazioni e di gambe stanche. Insomma di nuovi stimoli.

Stimoli che si trasformeranno ancora in grandi decisioni dato che, circa un mese dopo aver festeggiato l'inizio del 2010, il mio visto per rimanere qui scadrà e da li si dovrà pensare alla nuova direzione da intraprendere.

Le idee frullano nella testa e ogni tanto ripenso se e quando rientrare in Italia, ma ho questo strano sentimento che non mi fa mai guardare i voli di ritorno verso l'Europa. Proprio mai.

Dottore, è grave?