28 giugno 2008

VERONIKA E IL QUOTIDIANO



Stai sereno ad Airlie Beach, sulle note di Giugni Russo...

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Mentre si lavora e si vive normalmente, capita di sentirsi risucchiati dal meccanismo. Quel meccanismo che ci sfrutta, ma a cui siamo legati per poter andare avanti, per avere dei soldi, per fare benzina, per avere un ruolo nella società e mille altre storie mentali.

Mi è successo qualche giorno dopo essere tornata dall'Australia, camminavo al fresco in pausa pranzo in un centro commerciale e subito mi sono vista dall'alto. L'altra me-alta mi guardava e mi diceva "ma che cosa ci fai li?". E li, lo sprofondamento. Non è stata una bella sensazione, anzi. Sentirsi risucchiati da un vortice incontrollabile e cadere giù, infatti giù, ma dove?

Per farla meno tragica di quella che sembra leggendo le precedenti righe, penso solo a quante volte mettiamo da parte i nostri desideri reali per lasciare spazio alla vita che siamo abituati a vivere. E' così, è sempre stata così, perchè dovrebbe cambiare?

Meglio lasciare stare queste storie, si vive meglio senza particolari ambizioni. Ecco, questo è il pensiero comune. Non è più il mio pensiero però. Proprio ieri si parlava del più e del meno, e mi sono detta a volte c'è la necessità di fare delle scelte radicali.

Sembra un paragone banale ma: perchè ci facciamo la ceretta invece che usare la lametta ed il silkepil? Per fare una scelta radicale che elimini per un pò di tempo gli inutili problemi.

Scelte radicali.

Ho finito di leggere "Veronika decide di morire" di P.Coelho, altro titolo tragico che invece rivela una valida esperienza di viaggio interiore. Mi sono piaciute queste frasi che riporto di seguito.

«E' grave sforzarsi di essere uguali: provoca nevrosi, psicosi, paranoie. E' grave voler essere uguali, perché questo significa forzare la natura, significa andare contro le leggi di Dio che, in tutti i boschi e le foreste del mondo, no ha creato una sola foglia identica a un'altra. Ma tu ritieni che l'essere diverso sia una follia, e perciò hai deciso di vivere a Villete. Perché qui, visto che tutti sono diversi, diventi uguale agli altri».

"Il vero Io è quello che tu sei, non quello che hanno fatto di te."

"Mantenetevi folli e comportatevi come persone normali"

Quest'ultima in particolare. Non so perchè ma mi rispecchia molto. Dentro folle e fuori normale. Folle non nel senso che dopo vado in centro e scippo la vecchietta sul marciapiede, ma nel modo in cui si vedono e vivono le cose, senza lasciarsi fagocitare dal sistema, senza dover scendere troppo a compromessi, dicendo ed urlando, se serve, ciò che non sopportiamo più, mantenendo il giusto distacco.

Qualcuno un bel pò di tempo fa mi disse una frase molto utile "se sei un pò dentro ed un pò fuori alle cose, le vedi meglio e non ti fai trasportare troppo quando non serve".

E' vero.

15 giugno 2008

C'E' CRISI NEL QUEBEC



Sempre sul tema "crisi dell'uomo contemporaneo", dopo avere visto qualche tempo fa Le invasioni Barbariche, ho deciso di continuare il filone Arcand con la visione di L'età barbarica. Un film meno triste del primo, in cui il finale prendeva una direzione davvero sorprendente; qui c'è sempre un'amarezza di fondo, ma con degli episodi davvero grotteschi. Non mi dilungo con descrizioni ed aneddoti, il film è tutto da scoprire, quello che più mi ha sorpreso è il fatto di entrare anche per un momento nella nostra testa, in modo universale: il mandare a quel paese un marito/moglie diventati sconosciuti, oppure tutto quello che vorremmo fare ad un'autorità (capo, ecc ecc) con una mossa alla Kill Bill. Certo, si tratta di delirio puro, in tutto il film ogni sensazione è portata all'estremo, ma va a colpire un pò il pensiero di tutti. Che poi non lo si realizzi e resti solo una fantasia è un altro discorso. Dopo tutto un film è fatto anche per proiettare e far realizzare finalmente il nostro quotidiano, a volte limitato e limitante. W il noleggio DVD!

11 giugno 2008

A TUTTO BUGO!



Bugo, chi è costui? Considerato da certi un genio, da altri un giullare, è comunque un frullatore di idee e deliri. L'ho scoperto da poco con questa canzone.

08 giugno 2008

LE CANZONI PARLANO DA SOLE

A volte le canzoni parlano da sole, come questa che dedico a tutte le persone false che siamo costretti a frequentare oppure a sopportare, during our lifetime. Iodio.