17 novembre 2007

VINYL RECORDS, NOW!



Sono io. O quasi. Ma non ho le “codine”, la casa è molto meno “color” e sul tavolo non c’è orange juice ma una bella Corona oppure un buon bicchiere di Valpolicella (e vai di advertising). L’atmosfera è la stessa, però. Nessuno intorno. Solo io ed il disco. E il ritmo. E la musica. Sto parlando di quanto bello sia il disco in vinile.

Nell’epoca del digitale, dove tutto si vuole, tutto si ottiene e tutto si scarica, si assiste ad un certo ritorno “all’artigianato” musicale. I dati sulle vendite lo confermano, l’acquisto del vinile è aumentato del 13% in più rispetto al passato e due terzi dei singoli prodotti in Gran Bretagna oggi vengono pubblicati anche nel formato in vinile. Alcune grandi catene di elettrodomestici hanno tentato di ri-venderli, senza grandi risultati. Forse bisognava pensarci prima. Forse chi ascolta i vinili non passa il suo sabato pomeriggio in cerca di maxi offerte per comprarsi un plasma. Ma questa è un’altra storia.

Sarà che tra mille modi di scambiarsi e di “dowloadarsi” musica, si è persa un po’ l’anima originale, quella dell’entusiasmo e quella dell’emozione legata all’ascolto della musica. Ora no. Ora l’unica emozione che si può provare è sapere che è uscita la nuova versione di ITunes. Wow!

Da quando i cd si possono scaricare non c’è più nemmeno il gusto di aprirli e di guardarsi il libretto allegato, con tanto di fotografie, grafica e testi. Una canzone è diventata un semplice file, da usare a piacimento.

L’era tecnologica è necessaria, non si può rinnegare, ma non credo sia fondamentale in certi ambiti.

Il disco in vinile è un po’ il ritorno alle origini, alle prime forme musicali. Il disco in vinile racchiude tutto. Chi adora la musica non può non adorare tutte le fasi che portano all’acquisto e alla scoperta di un disco. Quella iniziale è la più divertente ed avventurosa: la caccia. Per fortuna, i dischi in vinile non si trovano dappertutto, esistono negozi specializzati, ma spesso si possono trovare ai mercatini dell’usato/antiquariato. Andare a caccia di dischi nei mercatini, dove magari dalla pulizia di vecchie stanze escono dischi inaspettati, magari degli anni 80 (seeee!!!), i dischi più improbabili ma che cercavi da una vita. Ovviamente a prezzi stracciati.

Il mio primo contatto coi dischi in vinile avvenne proprio negli anni 80. Avrò avuto 7 o 8 anni, con gli amici si giocava con tutto, si andava alla ricerca di materiali da trasformare in gioco, si frugava tra le cose dei grandi per prendere un po’ di spunti. Un giorno siamo capitati vicino al vecchio giradischi. Da lì la prima domanda. Ma che robe sono? Come vanno? Come girano? Come fanno a riprodurre i suoni? Proviamo? Sasso. Carta. Forbice. E via. Io faccio parte dei vincitori, quindi assisto al “primo nostro ascolto di un disco in vinile”. Mi ricordo ancora la copertina. Una donna. Una maglia di cotone grigia “sbarcata”. Una spalla fuori. Una scritta: Flashdance. Che fico!! Mi ricorderò sempre il primo fruscio………fsssssss….e poi what a feeeeeeeling!!!!

Inutile descrivere la mia faccia quando qualche settimana fa me lo sono trovato davanti, tra una tazza in porcellana ed altre decadenze. 5 euro. Mio! Subito!

Forse proprio in quel giorno nacque anche il mio amore per la musica anni ‘80 e da li la degenerazione. Solo chi viene in macchina con me lo può capire.

La “vinil-mania” ormai è allo stato avanzato per me. Non mi resta che aspettare domani e partire per una nuova caccia. Nuove avventure e nuovi vinili su radio missfree. Sempre musica su radio missfree.

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