Risultato della storia: non ho dormito sta gran cifra, ma ne ho approfittato per ripassare un po di lonely Australia e, dopo aver chiuso col sonno totalmente, alle otto ero gia operativa, direzione Opera House. Avevo un agran voglia di camminare, che guardando la mappa mi sono detta " ma dai che me la faccio a piedi". Dopo un bel po mi trovo su un treno diretto a Circular Quay. Il fisico non regge. Sara il fuso, l`esaurimento pre partenza, ma mi tengo la camminata per la tarda mattinata. Comincio a sentire gli effetti del mio primo volo internazionale.

Dopo la visita all`Opera House, mi fermo su una panchina presso i Royal Botanic Gardens, questo posto mi prende troppo. Nono sento piu la stanchezza, non sento piu i piedi che parlano. Mi immergo nei prati, tra fiori ed uccelli, che mi rapiscono.

Cosi, eccomi su una panchina con la mia moleskine, in pausa, tra una cosa e l`altra sono le due di pomeriggio, c`e un tempo strano sole, nubi, sole nubi, ma fa un caldo giusto ed un vento giusto.
Mi guardo intorno, respiro il momento e penso: e proprio vero, la vita di provincia puo stare stretta. Qualche tempo fa, ma il discorso si ripete spesso, con Ettore parliamo della nostra ipotetica esistenza differente dal presente. Ed idealizziamo, facciamo progetti per reciproche vacanze. Io a trovare lei ad Edimburgo, sposa di un gran bel gnoccone in kilt, lei a trovare me in qualche citta australiana. E` proprio vero Ettore, la pianura ci deprime.
Forse nasciamo in un posto determinato, ma non e` detto che sia il posto dove dobbiamo vivere. sono nato in Italia, vivo in Italia.
Magari uno nel suo DNA sente di appartenere ad un altro mondo, e difficile da spigare perche e` una sensazione, non e` una cosa logica. E` come una passione nascosta. ci sono passioni che ti prendono ma che non vanno d`accordo con te e ci sono passioni leggere, che una volta scoperte ti travolgono, si concretizzano.
Mi viene da pensare che, dentro ogni persona, ci siano delle porte, da aprire e da scoprire. Un lavoro certosino di ricerca, che ci puo far sentire bene o male, ma che ci fa sentire vivi.
In treno verso il centro, accanto a me c`era un uomo con il sacchetto del pranzo, non ci posso credere anche qui hanno il tupperware con la frutta come dessert. Subito mi torna alla mente qualcuno. Una persona a caso, seduta su una panchina a caso, nei giardini di una citta` poco a caso, che guarda la gente passare, la vita muoversi.
Sono sudata, ho la stessa maglietta da due giorni (eh si niente valigia ancora, si accettano scommesse su dove sara), ho un po di mal di testa, ho dormito di giorno e non ho dormito di notte, sono da sola su questa panchina, sono in viaggio, non ho nessun sentimento negativo (nemmeno x cathay lo giuro!) e sono felice. Altro che Vodafone, qui tr ail verde ed i fiori piu strani sento di esserci dentro a questa avventura, sento di avere tutto intorno a me. Tutto e possibile, ci sono infinite possibilita dietro a quelle porte, che ci possiamo dare x primi, ma ci sono pure motivi reconditi nella mente e nel cuore che non ce le fanno aprire.
Parlo per me, sia chiaro, non e` un insegnamento, ma penso a quante volte non permettiamo a noi stessi di aprire quelle porte, se non le apriamo perdiamo parti preziose di noi stessi, che magari resterebbero chiuse.
Insomma l`unico spingitore di porte, per me, posso essere solo io, non la famiglia, gli amici, il moroso.
Spingitori di porte, su rieducational channel australia.